OGGI INCONTRO ANABIO CON CENNI, MAMMUCCINI, MEO MARCHINI PRESIDENTE CIA FINI BIO SETTORE STRATEGICO

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“il settore biologico e’ strategico per il paese”, ha affermato il presidente di cia cristiano FINI a conclusione dei lavori dell’incontro “anabio si rafforza con cia: costruiamo insieme la rete territoriale al servizio delle aziende biologiche”, organizzato a roma dall’associazione per il biologico di cia-agricoltori italiani. anche se il trend di crescita delle superfici bio certificate in italia e’ positivo e in linea con il potenziale obiettivo del 25% della sau complessiva al 2030 proposto dall’ue con la strategia farm to fork, a giudizio di FINI per il biologico ci sono due campanelli di allarme: la produttivita’, minacciata dai cambiamenti climatici e dalle fitopatie – “contro le quali non abbiamo strumenti efficaci” – e il mercato, con “segnali da attenzionare perche’ se da un lato vanno incentivati i consumi di alimenti biologici nelle mense e nella ristorazione, dall’altro dobbiamo ampliare la platea dei consumatori abituali altrimenti il costo della richiesta sociale di una produzione di qualita’, salubre e ambientalmente sostenibile continuerebbe a ricadere solo sulle spalle degli agricoltori”. per quanto si siano abbassati i prezzi dei prodotti biologici per renderli piu’ accessibili, per FINI “deve rimanere una differenza agli occhi del consumatore, perche’ il costo di produzione e’ maggiore”. “alcune filiere hanno piu’ problemi di altre perche’ la domanda non riesce a soddisfare l’offerta, come nel caso del latte, e qui l’interprofessione potrebbe essere uno strumento valido per realizzare contratti di filiera ma anche per diversificare la produzione, guardando a produzioni che ora importiamo, come ad esempio la frutta secca”, ha spiega FINI. anche se in questo momento c’e’ il problema del potere di acquisto delle famiglie che si e’ ridotto, “dobbiamo uscire dalla dimensione di nicchia perche’ quello che produrremo sul 25% della sau qualcuno dovra’ necessariamente mangiarlo”, ha concluso FINI. all’incontro e’ intervenuta susanna CENNI, responsabile agricoltura del pd e vicepresidente commissione agricoltura della camera dei deputati, che ha sottolineato i 14 anni che sono stati necessari per arrivare a una legge sul biologico in italia, ma anche il suo taglio moderno e innovativo a giudizio dei tecnici, che “ha anticipato le tendenze europee”. per CENNI, in poche occasioni ci sono state cosi’ tante risorse per il mondo agricolo e per non sprecarle serve un lavoro strategico con una cabina di regia con una visione d’insieme, attenta e presente pur nel rispetto dell’autonomia delle regioni in materia agricola. nel suo intervento la presidente di federbio maria grazia MAMMUCCINI ha riconosciuto, come prima di lei pietro GASPARRI, funzionario del mipaaf e la stessa CENNI, che il biologico non e’ piu’ solo un metodo di produzione ma “una nuova politica per raggiungere interessi collettivi” e che “di fronte alla crisi climatica l’agricoltura biologica e’ uno strumento anche di geopolitica perche’ da’ piu’ resilienza riducendo la necessita’ di input”. “per questo occorre accelerare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana, attraverso un rapporto collaborativo con il resto dell’agricoltura perche’ ci possiamo migliorare a vicenda”, introducendo ad esempio procedure come la biosicurezza caratteristiche dell’agricoltura biologica in quella convenzionale o l’agricoltura di precisione nelle produzioni bio, ha spiegato MAMMUCCINI. in questo contesto, come evidenziato anche dal presidente di anabio-cia federico MARCHINI e da FINI, se da un lato, allo scopo, e’ fondamentale sviluppare la ricerca e l’innovazione, dall’altro e’ indispensabile supportare le aziende con informazione, formazione, assistenza tecnica e consulenza, “da discutere con le regioni nell’ambito dei psr”, ha aggiunto MAMMUCCINI. il punto del mondo bio e’ stato fatto da riccardo MEO di ismea, il quale ha evidenziato la crescita del 4,4% delle superfici certificate nel 2021, in linea con il quinquennio, il 17,4% di incidenza della sau certificata su 100 ettari di sau e la superficie media aziendale di 28,8 ha contro gli 11,2 delle aziende agricole italiane nel loro insieme. in aumento le colture permanenti certificate (vite, frutta, frutta secca), mentre le annuali stanno soffrendo le avversita’ atmosferiche e prezzi non sempre remunerativi. la zootecnia e’ in posizione di retroguardia, mentre in un’ottica di economia circolare e di riduzione degli input esteri dovrebbe essere piu’ sviluppata e protagonista. altri relatori dell’incontro sono stati fabio CHESSA, responsabile biologico di cia, massimo MONTI presidente del consorzio il biologico, giuseppe ROMANO presidente aiab e fabio RACCOSTA e pietro NICOLAI di cia nazionale. il presidente di anabio-cia MARCHINI, spiegando il progetto di costruire insieme a cia un percorso per ampliare la platea di persone interessate al biologico al di fuori del mondo bio, ha annunciato un grande appuntamento a sana di settembre.