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il presidente del consiglio mario DRAGHI ha replicato al senato al dibattito sulle sue dichiarazioni chiedendo un voto di fiducia sulla risoluzione presentata dal senatore pier ferdinando CASINI (pa). la risoluzione e’ firmata dal solo ex presidente della camera e non dai capigruppo “ascoltate le comunicazioni del presidente del consiglio, il senato le approva” e’ il testo posto ai voti in aula. quella dl presidente e’ stata una replica breve e molto secca nella quale ha sottolineato che quella italiana e’ una democrazia parlamentare e che e’ il parlamento che decide. parole pronunciate per rispondere a chi durante la discussione sulle sue dichiarazioni lo aveva accusato di volere i pieni poteri. il governo di unita’ nazionale ha deciso di non intervenire sui temi di origine parlamentare come lo jus scholae e la cannabis, ha aggiunto DRAGHI. per quanto riguarda i temi del lavoro il presidente del consiglio non ha escluso la possibilita’ di arrivare al salario minimo senza diktat sui contratti ed e’ sostenuto che il reddito di cittadinanza e’ cosa giusta se funziona e cosa sbagliata se non funziona; infine ha accusato apertamente coloro che hanno scritto le norme sul superbonus 110 per cento sottolineando che il problema che ha danneggiato tante imprese va risolto. “all’italia non serve una fiducia di facciata che svanisce davanti ai provvedimenti scomodi; serve un nuovo patto di fiducia sincero e concreto, come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il paese. i partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire questo patto? siete pronti? siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi e che si e’ poi affievolito? ha detto il presidente del consiglio mario DRAGHI concludendo il discorso tenuto al senato dopo le dimissioni della scorsa settimane respinte dal presidente della repubblica che lo ha rinviato alle camere. rinvio da me condiviso, ha puntualizzato DRAGHI che pero’ ha precisato di essere in parlamento “solo perche’ gli italiani lo hanno chiesto”. il presidente del consiglio, a tratti molto duro con 5 stelle, lega e altri, ha ripercorso le tappe e i successi del governo nato a febbraio sottolineando come la maggioranza si sia andata “progressivamente sfaldando” venendo meno ai presupposti di unita’ nazionale sui quali era nata. “l’unica strada se vogliamo ancora rimanere insieme e ricostruire questo patto; lo chiedono in italiani”, ha chiarito DRAGHI. “la mobilitazione di questi giorni e’ impossibile da ignorare”, ha aggiunto. in particolare il presidente del consiglio si e’ detto colpito dall’appello dei 2000 sindaci e da quello del personale sanitario affinche’ il governo da lui presieduto prosegua nel suo cammino. DRAGHI ha attribuito al parlamento il merito di aver realizzato una serie di importanti provvedimenti e e agli italiani di esserne stati i protagonisti. per che il percorso virtuoso possa riprendere “c’e’ bisogno di sostegno convinto all’esecutivo e non a proteste non autorizzate contro la maggioranza di governo”, ha avvertito il presidente del consiglio ricordando i provvedimenti urgenti da approvare tra cui quello – “corposo” – per attenuare i costi dell’energia e il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro. per quanto riguarda il reddito di cittadinanza DRAGHI ha asserito che “puo’ essere migliorato per chi ne ha piu’ bisogno riducendone gli effetti negativi sul mercato del lavoro. il presidente il consiglio ha ribadito la necessita’ di una riforma del fisco equa e ha affermato che il rigassificatore di piombino sia ultimato entro la primavera. per quanto riguarda l’emergenza climatica ha detto: “la siccita’ e le ondate di calore anomalo che hanno investito l’Europa nelle ultime settimane ci ricordano l’urgenza di affrontare con serieta’ la crisi climatica nel suo complesso. Penso anche agli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche, la cui manutenzione e’ stata spesso gravemente deficitaria. il pnrr stanzia piu’ di 4 miliardi per questi investimenti, a cui ho affiancato un piano acqua piu’ urgente”.il presidente del consiglio ha ribadito l’appoggio incondizionato all’ucraina e la necessita’ di aumentare gli sforzi contro le influenze di paesi non democratici rispondendo loro con la forza dei valori europei.