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un comunicato stampa di coldiretti rende noto che: “serve un decreto legge urgentissimo per modificare l’articolo 19 della legge 157 del 1992 per ampliare il periodo di caccia al cinghiale e dare la possibilita’ alle regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette, non c’e’ piu’ tempo per le promesse, servono i fatti e bisogna dare risposte alle decine di migliaia di aziende che vedono ogni giorno il proprio lavoro cancellato da 2,3 milioni di cinghiali proliferati senza alcun controllo che mettono a rischio anche la sicurezza dei cittadini. e’ quanto afferma la coldiretti in riferimento allo schianto avvenuto in versilia tra viareggio e torre del lago, vicino a villa borbone nel quale ha perso la vita un automobilista che si e’ prima scontrato con un cinghiale che gli ha attraversato la strada e poi e’ finito con la macchina contro un albero. i cinghiali causano incidenti con morti e feriti e sono un flagello per i campi e per le tavole con la siccita’ che – sostiene coldiretti – ha ulteriormente ad aggravato il deficit alimentare dell’italia che produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. mentre con le tensioni internazionali causate dalla guerra in ucraina sono esplose – evidenzia coldiretti – le spese degli agricoltori per energia e materie prime. ‘e’ paradossale che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di piu’ per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici – denuncia il presidente della coldiretti ettore PRANDINI -. ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali e in un paese normale cio’ non dovrebbe essere possibile’. proprio per fermare l’invasione la coldiretti ha promosso un’alleanza tra il mondo agricolo e il mondo venatorio e della gestione faunistica con il comitato nazionale caccia e natura (cncn). si tratta di una grande rete di migliaia di aziende per il monitoraggio e la gestione del territorio nazionale con l’obiettivo di rappresentare un argine alla proliferazione indiscriminata di fauna selvatica che mette a rischio la vita dei cittadini sulle strade e le produzioni agroalimentari made in italy, a partire – conclude coldiretti – dai suoi settori di punta, ma anche di tutelare l’ambiente, attraverso una presenza capillare in grado di prevenire gli incendi e i pericoli legati al dissesto idrogeologico e combattere il cambiamento climatico valorizzando il ruolo dei boschi di catturare co2”.