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“la gravita’ della situazione idrica dell’italia e specialmente della lombardia e’ sotto gli occhi di tutti, sono circa 80 anni che non si viveva un periodo di siccita’ cosi’ lungo e i danni per l’agricoltura sono di una portata enorme”, afferma un comunicato di cia lombardia, nel sottolineare che “lo scenario e’ complicato, molti sono i provvedimenti che si stanno attuando per sostenere le aziende agricole ma le difficolta’ ovviamente restano”. “per il presidente di cia lombardia, paolo MACCAZZOLA, la soluzione e’ una moratoria dei pagamenti delle forniture idriche realmente beneficiate”, continua il comunicato. “chiediamo che le forniture di acqua siano pagate a fine anno ed in funzione di un reale utilizzo di acqua”, afferma MACCAZZOLA, secondo il quale “chiedere oggi un pagamento per un servizio che non e’ continuo e che non sappiamo come sara’ nei prossimi mesi non ha senso”. “le aziende agricole stanno affrontando gia’ i problemi di mancanza di materie prime e aumento dei costi a causa della situazione in ucraina, chiedere di pagare per una fornitura di acqua che non corrisponde a quella stabilita non e’ corretto”, evidenzia il presidente di cia lombardia. “spostare a fine anno i pagamenti permetterebbe alle aziende di alleggerire le proprie spese oggi, garantendo quindi ai consorzi il recupero totale dei crediti solo pero’ se gli agricoltori avranno irrigato i propri campi e mantenuto viva la propria attivita’”, spiega il comunicato, che evidenzia: “una battaglia che MACCAZZOLA vorrebbe combattessero anche le altre organizzazioni sindacali”. “cia lombardia ha intenzione di concertarsi con le altre rappresentanze per unirsi in una unica voce e sostenere questa posizione”, afferma MACCAZZOLA. “se vogliamo salvare l’agricoltura italiana dobbiamo abbandonare le differenze e agire in modo comune”, sottolinea il presidente di cia lombardia. “una unione di intenti che pero’ non si era vista nelle precedenti discussioni”, precisa il comunicato. “nell’ultimo tavolo regionale idrico, l’unica organizzazione che ha richiesto una sospensione delle quote di sottoscrizione consortili e’ stata cia”, ricorda MACCAZZOLA, nel concludere che “le altre organizzazioni non hanno appoggiato la proposta ne’ hanno valutato l’intervento come strumento di sostegno agli agricoltori, spero che ora si siano resi conto di doverlo fare se vogliono aiutare davvero i propri soci”.