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e’ gia’ una sceneggiatura “che il mondo ti somigli” un libro dedicato a francesco CIRIO, creatore dello storico marchio che dal 2004 e’ di proprieta’ di conserve italia, il grande gruppo agroalimentare di confcooperative. il volume, edito da MONDADORI per SPERLING&KUPFER, e’ una lettura piacevolissima . “fai il meglio che puoi con quello che sei” e’ il motto del protagonista per il quale la poverta’ non e’ un limite, l’inventiva non ha confini e la dignita’ e’ un’architrave. caratteristiche sempre uguali a ogni latitudine e a ogni epoca per chi si fa imprenditore oggi come nell’ottocento, come dimostrano mille vicende attuali, di frequente cooperative, che sarebbe bello vedere narrate. il volume, e’ stato presentato dal presidente di confcooperative maurizio GARDINI, dalla direttore generale fabiola DI LORETO e da allegra GROPPELLI che lo ha scritto insieme a vera SLIJEPCEVIC. “che il mondo ti somigli” e’ una storia ottocentesca di un un uomo analfabeta, che nasce a nizza monferrato la notte di natale sotto una buona stella. e’ povero in canna ma, fin da piccino, e’ pieno di idee e ha una famiglia e soprattutto una mamma che lo sostengono, ha ricordato DI LORETO appassionatamente facendo notare come la madre LUISA sia figura centrale piena di un coraggio e di lungimiranza, come solo le donne sanno avere nelle circostanze piu’ drammatiche. per CIRIO la dignita’ del motto di famiglia “pesano meno 100 sassi che un debito”, e’ il marialuisa FARO (m5s) che sempre orienta lui e il fratello maggiore che sempre lo accompagna e tutta la famiglia. A torino, dove giunge da poverissimo emigrante, CIRIO fa un incontro, tra i tanti, che segna la sua vita: viene in contatto con DON BOSCO e mai dimentichera’ di essere stato accolto dal santo che gli dice – ha fatto notare l’autrice – “dall’erba schiacciata nascono i sentieri”. oltre alla mamma ci sono altre donne nella vita di francesco come la ricca eleonora per la quale nutre una grande passione e con cui ha un figlio, ma che non sposera’ essendo lei destinata a un altro piu’ ricco. I contadini sono nel cuore di francesco CIRIO, ha ricordato DI LORETO e per loro compra terre paludose che bonifica. tuttavia non possono che essere le invenzioni – a cominciare dalle piu’ minute – quelle per cui CIRIO ha talento e attrazione tanto da ricevere riconoscimenti all’esposizione universale di parigi del 1864. da un pasticcere apprende l’arte della conservazione del cibo che sara’ la sua fortuna e nel 1856 realizza la prima applicazione industriale della conserva e una produzione straordinaria di piselli sarebbe andata persa se non ci fosse stata l’intuizione di CIRIO di collocare il prodotto inscatolato a vienna, ha ricordato GARDINI. la presentazione del volume e’ stata l’occasione per il presidente di conserve italia di rievocare le complesse vicende che portarono all’acquisito nel 2004 del marchio cirio da sergio CRAGNOTTI dopo il crack parmalat. un acquisto, ha sottolineato GARDINI che significo’ sottrarre il marchio CIRIO a un gruppo cinese, gia’ presente in europa e che non la prese bene. allora non sapevamo nulla di francesco CIRIO, solo dopo dall’archivio storico scoprimmo la genialita’ di un pioniere, ha ammesso il presidente di conserve italia invitando la platea a applaudire guido BORGHI, figlio del fondatore della ignis che molto, fra l’altro, si e’ speso perche’ si concretizzi la realizzazione della fiction.