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“si e’ tenuta l’assemblea dei soci, che ha provveduto all’approvazione dei bilanci consuntivo 2021 e preventivo 2022, ed al rinnovo dell’organo di controllo e del revisore legale”, rende noto un comunicato di anas-associazione nazionale allevatori suini, nel precisare che “nel corso dei lavori assembleari e’ stato fatto il punto sulla situazione del settore e sulle attivita’ di anas”. “in particolare, il presidente RONCONI ha sottolineato che: ‘la congiuntura che stiamo attraversando e’ la piu’ critica ed incerta degli ultimi decenni, perche’ determinata da una pluralita’ di fattori esogeni e straordinari, prima la pandemia covid e successivamente il conflitto bellico in ucraina. inoltre, incombe la minaccia della diffusione della peste suina africana, comparsa nei cinghiali ad inizio anno'”, riporta il comunicato, che prosegue: “lo scenario a breve e medio termine non e’ favorevole e secondo il presidente RONCONI “dobbiamo affrontare una prolungata congiuntura, caratterizzata da costi di produzione strutturalmente maggiori di quelli delle annualita’ passate”. “oltre al necessario miglioramento dell’efficienza e’ necessario perseguire con maggior determinazione la via della differenziazione qualitativa per generare maggior valore, proteggendo le nostre produzioni (dop e igp) dalla competizione dei prodotti indifferenziati a prezzo inferiore”, spiega il comunicato. “in merito alla emergenza della peste suina africana, ha proseguito RONCONI ‘preoccupa la densita’ dei cinghiali, che ha raggiunto livelli insostenibili sia per quanto riguarda la tutela ambientale dei territori forestali e agricoli sia circa la sicurezza pubblica nelle aree urbanizzate. gli appelli del mondo agricolo all’adozione di misure efficaci per il depopolamento, le indicazioni dei ministeri e delle amministrazioni competenti sono ostacolati da un sistema di competenze frammentato. il paradosso e’ che per una colpevole inerzia nell’adottare un’azione decisa nei confronti dei cinghiali, principali vettori della malattia, si metta a rischio l’intero settore dell’allevamento suinicolo nazionale e la connessa industria agroalimentare'”, sottolinea il comunicato. “tra i comparti che sono maggiormente minacciati quello degli allevamenti all’aperto delle razze autoctone italiane”, rileva il comunicato, nel precisare che “si tratta di una realta’ virtuosa, che conserva un patrimonio di biodiversita’ e svolge una importante funzione per il mantenimento di territori marginali”. “RONCONI ha anche rivendicato il contributo di anas alle filiere dop e igp, attraverso la particolare selezione delle tre razze italiane tradizionali, e le innovazioni adottate con i progetti suis (psrn 10.2)”, aggiunge il comunicato, che spiega: “si tratta di azioni che rafforzano la sostenibilita’ dell’allevamento del suino pesante e si basano sul miglioramento genetico sia del comportamento (docilita’) dei suini e quindi del loro stato di benessere sia della resistenza alle malattie respiratorie ed enteriche”. “inoltre, RONCONI ha ricordato i successi ottenuti nello sviluppo dei programmi di conservazione di ben sei razze suine autoctone ed ha annunciato: ‘ora stiamo lavorando per permettere un ordinato e trasparente sviluppo di iniziative di valorizzazione dei prodotti, basate sulla tracciabilita’ e certificazione della denominazione di razza’”, conclude il comunicato. la relazione e’ disponibile al link https://bit.ly/3bqHFdK.