EXPORT: CONFAGRICOLTURA, BLOCCO LEGNAME RUSSO OCCASIONE PER VALORIZZARE PATRIMONIO BOSCHIVO ITALIANO

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“gli effetti del conflitto avranno ripercussioni nel lungo periodo, anche per quanto riguarda la filiera foresta-legno”, afferma la confagricoltura, che sottolinea come, “a causa delle restrizioni alle esportazioni di tronchi dalla russia e ucraina, si stia aggravando ulteriormente la crisi dei prezzi e lo squilibrio dei mercati internazionali”. “questo contesto, con i rapidi mutamenti del quadro geopolitico internazionale e gli ingenti aumenti energetici, e’ l’occasione per far tornare centrale la risorsa legno italiana nelle politiche di approvvigionamento di materie prime”, evidenzia enrico ALLASIA, presidente della federazione nazionale di prodotto boschive di confagricoltura. “occorre accelerare le dinamiche economiche orientate allo sviluppo del settore, rafforzando le filiere nazionali del legno”, spiega ALLASIA. “l’attuale situazione d’incertezza richiede, anche da parte del nostro paese, strategie capaci di ridurre la forte dipendenza di legname dall’estero”, continua il comunicato. “il nostro patrimonio forestale e’ una risorsa importante che copre piu’ di 1/3 della superficie nazionale, pari a oltre undici milioni di ettari, e merita di essere valorizzato e utilizzato”, sottolinea ALLASIA. confagricoltura ritiene che “in quest’ottica l’avvio da parte del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali della procedura per l’iscrizione al registro nazionale per gli operatori che commercializzano legno e prodotti derivati rappresenti un importante passo per aumentare la trasparenza del comparto, qualificare la provenienza e la tracciabilita’ delle produzioni”. sul tema legname ed in particolare sulla pioppicoltura e’ intervenuta anche confagricoltura veneto. “la pioppicoltura nella pianura padana e’ la punta di diamante della produzione legnosa a uso industriale in italia, vale a dire per compensati, imballaggi, carta e pannelli. tuttavia occorre una programmazione seria per incrementare gli impianti e ridurre la dipendenza dall’estero. ci vogliono, infatti, dieci anni per avere un pioppo maturo e percio’ servirebbero contratti di filiera e politiche economiche orientate allo sviluppo del settore. in veneto c’e’ stata una buona crescita di pioppeti, negli ultimi anni, dovuta alla forte richiesta di compensato in tutto il mondo e quindi di pioppi maturi. abbiamo anche avviato un campo sperimentale per la selezione di piante resistenti, al fine di ottenere materiale resistente alle avversita’ e ai cambiamenti climatici. da parte nostra, dunque, c’e’ il massimo sforzo per valorizzare la filiera. ma l’attuale situazione d’incertezza richiede, anche da parte della politica, strategie capaci di ridurre la forte dipendenza di legname dall’estero”, ha detto gian luigi PIPPA, presidente del settore risorse boschive e coltivazioni legnose di confagricoltura veneto.