UCRAINA: CONFAGRICOLTURA, LA FEBBRE DEI PREZZI CONTAGIA GLI ORTAGGI

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“siamo in una fase difficile per il comparto, al termine della stagione invernale per molti ortaggi. i problemi del nostro comparto sono stati ancora aggravati dal conflitto. per uscire da questo vicolo cieco occorre agire su piu’ fronti. e’ necessario sostenere i consumi, cosi’ come favorire la programmazione dell’offerta, dare impulso alla domanda dei prodotti italiani in vendita sugli scaffali e promuovere l’equa remunerazione di tutta la filiera”, ha detto massimiliano DEL CORE, presidente della federazione nazionale di prodotto orticoltura di confagricoltura, in occasione della riunione a palazzo della valle, che ha esaminato l’impennata dei costi e dei mezzi di produzione e quanto sta accadendo sui mercati. “sono gravi le criticita’ organizzative e produttive per le aziende agricole del nord italia, causate in particolare da fattori climatici come la siccita’ della val padana, fenomeno che non si registrava da decenni, e le gelate notturne primaverili, ormai molto frequenti. rimane estremamente difficile il contesto commerciale che sta vivendo tutto il comparto dell’orticoltura, con le tensioni causate dall’aumento incontrollabile dei costi dell’energia e delle altre materie prime accessorie alla produzione, a partire dal gasolio agricolo”, ha aggiunto DEL CORE. “gli ortaggi in serra in italia sono coltivati su 38.358 ettari, con un valore della produzione di quasi 950 milioni di euro. le orticole in pieno campo interessano una superficie di oltre 390 mila ettari, con un valore alla produzione di quasi 9 miliardi di euro. il valore complessivo delle esportazioni supera 1,7 miliardi di euro. a parere della federazione orticola di confagricoltura la crescita e’ possibile, ma vanno assolutamente sciolti i nodi strutturali e rimosse le rigidita’”, spiega ancora confagricoltura. “siamo consapevoli che ognuno debba fare la sua parte. per questo stiamo procedendo alla mappatura dei costi medi di produzione di ciascuna filiera orticola rappresentata, cosi’ da avere coscienza di quali siano i livelli di performance sotto i quali l’equilibrio domanda-offerta non puo’ e non deve posizionarsi, per garantire competitivita’ e sostenibilita’ commerciale al comparto. occorre anche affrontare e risolvere, in ambito interprofessionale, in particolare per la iv gamma, il tema dei rapporti tra produzione e distribuzione e quello dei prezzi di vendita al consumo”, ha concluso DEL CORE.