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“il grana padano ha consolidato il suo primato di formaggio dop piu’ consumato nel mondo anche in due anni difficilissimi per gli effetti della pandemia, superando la soglia di 5,2 milioni di forme prodotte e con un export in costante crescita. e lo ha fatto nonostante il perdurare di difficolta’ ed ostacoli”, afferma un comunicato del consorzio tutela grana padano, nel precisare che “pesa inoltre anche sul piano economico la drammatica situazione provocata dall’invasione dell’ucraina, con un’emergenza umanitaria che ha gia’ visto il consorzio grana padano confermare il suo impegno costante nella solidarieta’, con un contributo di 200mila euro alla croce rossa italiana”. “da questa analisi il presidente del consorzio tutela grana padano renato ZAGHINI e’ partito stamane nell’incontro tenutosi nella sede di desenzano del garda (bs) tra il cda consortile ed il ministro allo sviluppo economico, on. giancarlo GIORGETTI, invitato all’evento”, informa il comunicato. “le imitazioni del grana padano come di tutti i marchi dop e igp piu’ conosciuti nel mondo sono una piaga antica, che supera in valore sui mercati esteri quello dei prodotti autentici”, ha sottolineato ZAGHINI, secondo il quale “quindi, aumenta l’esigenza di una maggior tutela e di una decisa difesa non solo dalle contraffazioni, ma soprattutto dalle evocazioni e dalle imitazioni ingannevoli che in italia e nel mondo sottraggono rilevanti spazi di mercato ai prodotti ad indicazione geografica”. “se al di fuori della ue vanno cercati accordi bilaterali con i paesi dove piu’ forte e’ l’export, sul mercato italiano si deve estendere la tracciabilita’, anche a tutela del consumatore”, spiega il comunicato. “chiediamo che nella distribuzione i prodotti dop siano separati dai similari e proposti in modo riconoscibile e insistiamo perche’ nei menu’ degli esercizi che offrono ristorazione siano indicati con chiarezza gli ingredienti usati in cucina con il loro marchio”, ha ribadito il presidente del consorzio, nel sottolineare che “parliamo di un settore importante, visto che il 36% dei pasti e’ consumato fuori casa”. “questo fenomeno dell’italian sounding e’ cresciuto anche attraverso internet”, rileva il comunicato. “il modo in cui icaan attribuisce i DOMINI non e’ pienamente compatibile col rispetto delle norme internazionalmente accettate sui diritti di proprieta’ intellettuale e pertanto le indicazioni geografiche risultano esposte a notevoli sfide e rischi di contraffazione e appropriazione indebita e anche wipo, l’organizzazione mondiale della proprieta’ intellettuale, potrebbe fare di piu’ e di meglio per favorire un allargamento del riconoscimento e della tutela delle indicazioni geografiche”, ha sottolineato ZAGHINI. “per il consorzio grana padano va inoltre ridotto il costo della burocrazia dell’unione europea, che pure ha voluto nel 1996 la denominazione d’origine protetta”, continua il comunicato. “sui procedimenti che riguardano le dop, bruxelles impone dei tempi quasi biblici, che vanno snelliti”, ha spiegato ZAGHINI, nell’evidenziare che “i prodotti dop e igp rappresentano il 20% dell’intera produzione agroalimentare italiana e crediamo meritino una maggiore attenzione, perche’ ben piu’ alto e’ il contributo che danno alla valorizzazione della cultura, delle tradizioni e della vitalita’ di un territorio, in particolare all’estero”. “la mole di esportazione del grana padano, con un fatturato dell’export vicino al 50% del totale, insieme a quello di altri importantissimi prodotti dop ed igp molto diffusi in tutto il mondo, la dicono lunga sull’importanza, sul prestigio e sulla visibilita’ che danno all’italia intera oltre confine”, ha affermato il presidente del consorzio tutela grana padano. “la guerra in ucraina rallentera’ la ripresa e costringera’ istituzioni e imprese a rivedere le prospettive di crescita e le tempistiche dei sostegni indicate nel pnrr, come lo stesso ministro GIORGETTI ha sottolineato nella recente audizione alle commissioni parlamentari”, sottolinea il comunicato. “il piano di ripresa e resilienza ha messo in secondo piano le dop, ma il consorzio grana padano e’ comunque capofila di 4 progetti con 60 aziende consorziate coinvolte e 185 milioni di interventi previsti”, ha aggiunto il direttore generale del consorzio tutela grana padano stefano BERNI, nel concludere che “condividiamo quindi l’indicazione del ministro sull’esigenza di introdurre flessibilita’ nell’applicazione del pnrr”.