CIA, IL 20/03 A SCANZANO JONICO (MT) IN PIAZZA PER PSA, CARO ENERGIA/MATERIE PRIME E FAUNA SELVATICA

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“prosegue la mobilitazione di cia-agricoltori italiani”, rende noto un comunicato della confederazione, nel precisare che “dopo l’appuntamento al nord di rossiglione di fine febbraio scorso, sara’ il sud di scanzano jonico, in provincia di matera, luogo di una nuova manifestazione dei produttori e degli allevatori di cia che, domenica 20 marzo dalle 10 alle 13, raggiungeranno piazza del commercio partendo da via salvo d’acquisto, per dire nuovamente basta a costi di produzione alle stelle, energia e carburanti triplicati in un anno, prezzi dei prodotti agricoli al ribasso e danni da fauna selvatica per miliardi”. “tanti agricoltori italiani torneranno, dunque, a dire ‘basta!’ insieme alle cia di basilicata, calabria, sicilia, campania, molise e puglia, esprimendo forte preoccupazione per le ripercussioni della guerra in ucraina sull’economia agricola italiana, sull’approvvigionamento di materie prime fondamentali per le produzioni e gli allevamenti, dal gas al mais, con le imprese del settore sempre piu’ costrette a lavorare in perdita, con prezzi che non riescono piu’ a coprire i costi delle attivita’, tra il 120% delle bollette energetiche, il carburante che ha raggiunto quote insostenibili e i rincari sui fertilizzanti del 170%”, afferma il comunicato, che prosegue: “senza dimenticare le criticita’ che il comparto stava gia’ affrontando da tempo, come l’emergenza fauna selvatica che necessita’ di una riforma radicale della legge 157 del 1992. una normativa troppo datata per riuscire ad affrontare un problema ormai fuori controllo con +111% di cinghiali in circolazione, oltre 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali negli ultimi quattro anni”. “ma l’agricoltura non si puo’ fermare, ribadisce a gran voce cia che rinnova cosi’ il suo appello, scendendo anche in piazza, affinche’ si tuteli un settore estremamente strategico per il paese, ancor piu’ alla luce della pandemia e anche ora con il mondo in bilico per il conflitto in ucraina”, evidenzia il comunicato, nel concludere che “il comparto agricolo e’ garante assoluto di cibo e, per questo, le sue aziende devono essere messe nelle condizioni di poter continuare a lavorare”.