MANIFESTAZIONE CIA CON 50 TRATTORI IN PIAZZA SI TEME VALANGA RINCARI DOPO PSA AGGRAVATO DA GUERRA

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“e’ effetto valanga dopo la guerra in ucraina nell’area rossa gia’ colpita dalla crisi sanitaria determinata dalla peste suina africana (psa)”, afferma un comunicato di cia-agricoltori italiani, nel rendere noto che “stamattina 50 trattori e 500 agricoltori sono scesi in piazza a rossiglione nella manifestazione nazionale indetta da cia-agricoltori italiani, dopo i rincari insostenibili su tutte le materie prime”. “il gasolio agricolo necessario per le semine ed il riscaldamento delle serre ha superato gli 1,10 euro al litro, mentre il mais – prodotto strategico per le filiere nazionali dei prodotti zootecnici – e’ aumentato del 25% (186 euro/ton)”, informa il comunicato, che evidenzia: “piove, dunque, sul bagnato sugli allevatori, gia’ allo stremo per la trattativa bloccata da mesi con gli industriali, con cui si chiede l’aumento di 5 centesimi al litro sul prezzo del latte. ma e’ tutto il sistema agricolo italiano a rischio default dopo la guerra ucraina, rincara cia”. “nel week end l’agenzia tass avrebbe, infatti, dichiarato gia’ in atto il blocco del nitrato d’ammonio con cui la russia potrebbe dichiarare una vera e propria guerra economica al mondo agricolo, essendo questo l’elemento base dei principali fertilizzanti utilizzati dalle nostre aziende”, spiega il comunicato, che rileva: “questi concimi sono gia’ aumentati del 150% nelle ultime settimane e solamente per il grano rappresentano il 25% del costo di produzione. l’urea, altro concime fondamentale nella fase post-semina del grano made in italy, e’ invece quasi triplicata: 1000 euro a tonnellata dai 350 dello scorso anno”. “tutto questo acuisce la situazione gia’ pesantissima nelle zone dell’area rossa, dove oggi cia-agricoltori italiani e’ scesa in piazza con 50 trattori nel cuore dell’area infetta dal virus della peste suina, per dire – una volta per tutte – ‘basta!’ alla gestione irresponsabile della fauna selvatica”, afferma il comunicato, che prosegue: “il decreto emanato dal governo per cia e’ troppo blando, ostaggio di lentezze burocratiche e sprovvisto di risorse finanziarie. il commissario straordinario previsto avrebbe, invece, solo potere di coordinamento e verifica del corretto svolgimento delle operazioni”. “cia teme, dunque, che tutto il peso finanziario dell’emergenza nazionale psa venga scaricato sulle casse di regioni e comuni”, spiega il comunicato, che aggiunge: “le misure del decreto appaiono, inoltre, molto poco tempestive. malgrado l’emergenza, occorrono ben trenta giorni per la stesura dei piani regionali di intervento per l’eradicazione del virus nei cinghiali e almeno altri venti per l’ottenimento del parere dell’ispra”. “per cia bisogna proteggere il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona ‘cuscinetto’ e impedisca al virus di diffondersi, anche grazie al foraggiamento artificiale della fauna selvatica”, continua il comunicato. “l’emergenza peste suina da quasi due mesi ha, di fatto, bloccato l’attivita’ negli allevamenti di suini in piemonte e liguria”, ha detto il presidente cia dino SCANAVINO, che ha evidenziato: “secondo l’oms la malattia si sta diffondendo velocemente in 50 paesi e se l’infezione dovesse arrivare in lombardia rischiamo di mettere in ginocchio una delle piu’ importanti aree suinicola italiane e tutto il nostro export. il governo non sottovaluti il problema di fronte all’europa e al paese, bisogna prendere a esempio paesi che hanno eradicato il fenomeno rapidamente, come il belgio e la repubblica ceca, dove gia’ nella prima settimana di epidemia sono stati abbattuti 3mila cinghiali”. “per cia, solamente i 275 chilometri di recinzione per delimitare l’area infetta rappresenteranno un lavoro complesso e oneroso, che non deve essere realizzato sottraendo fondi a quelli necessari ai ristori per le aziende danneggiate”, sottolinea il comunicato. “chiediamo, dunque, maggiori risorse da stanziare ora nella fase di conversione in legge del sostegni-ter, i cinquanta milioni di euro annunciati dal governo sono davvero troppo pochi”, ha affermato SCANAVINO. “per cia, non vanno dimenticati i danni indiretti alle aziende agricole legate all’ospitalita’ e alla silvicoltura che non hanno altri sbocchi produttivi e rischiano gravi ripercussioni economiche, che si vanno ad aggiungere a quelle subite per le restrizioni dovute alla pandemia da covid nell’ultimo biennio”, conclude il comunicato.