FIERAGRICOLA: AIA, A VERONA CON I TRADIZIONALI APPUNTAMENTI E UN FORMAT SULLA SOSTENIBILITA’

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la partecipazione dell’associazione italiana allevatori-aia alla 115esima edizione di fieragricola di verona – da mercoledi’ 2 a sabato 5 marzo prossimi – rappresenta una conferma nel segno della ripartenza, dopo oltre due anni condizionati dall’emergenza pandemica, rende noto un comunicato. le “prove generali” sono state gia’ fatte nell’autunno 2021 – con le presenze, assieme alle associate territoriali, alla 52esima agriumbria ed alla 93esima fazi di montichiari – e quindi c’e’ attesa affinche’ il mondo della zootecnia possa mettersi in mostra anche sul palcoscenico di fieragricola in un format che vedra’ al centro i temi della sostenibilita’ – economica, sociale ed ambientale – dell’attivita’ di allevamento, la cura ed il benessere degli animali, l’attenzione alla formazione dei tecnici e dei giovani futuri allevatori, le risposte ai cittadini-consumatori sulle garanzie di qualita’ e salubrita’ delle nostre produzioni agro-zootecniche, i progressi in campo selettivo e genomico delle razze italiane e la tutela della ricca biodiversita’ animale del nostro paese, spiega il comunicato. l’apertura sara’ dedicata, come di consueto, alla giornata didattica con la gara di valutazione morfologica riservata agli studenti degli istituti agrari d’italia, organizzata da aia in collaborazione con i principali enti selezionatori delle razze bovine da latte ed a duplice attitudine. un momento sempre molto atteso – sottolinea il comunicato – e che mira a gettare le basi per la formazione dei tecnici ed allevatori che, spesso per la prima volta, si avvicinano alla zootecnia misurandosi “in campo” con l’osservazione da vicino delle caratteristiche produttive e morfologiche degli animali in produzione zootecnica. a verona, tradizionale e’ anche la “rassegna tecnico-divulgativa delle specie e razze allevate in italia”, che – continua il comunicato – si affianca ai concorsi riservati alle principali razze da latte (frisona e bruna italiana) esponendo al pubblico capi che vanno dalla pezzata rossa italiana, a duplice attitudine, alle razze bovine tipiche dell’arco alpino, ai bovini da carne, alla specie bufalina, agli ovini e caprini, agli equini ed ai conigli. la rassegna e’ curata da aia e dalle principali associazioni nazionali allevatori di razza e specie, ora configurate come enti selezionatori a seguito della riforma della normativa sulla riproduzione animale, evidenzia il comunicato. ricco sara’ anche il programma degli incontri e convegni, mentre tornera’ un’area dedicata alla divulgazione del progetto “leo”, di cui aia e’ capofila, che coinvolge importanti partner del mondo della ricerca, universitario e degli istituti zooprofilattici mirato alla creazione e condivisione della importante massa di dati prodotti dalle attivita’ del sistema allevatori. tra gli incontri, oltre a quelli dedicati all’aggiornamento dei tecnici scm (servizio controllo mungitura), il comunicato segnala il convegno in programma nella mattinata di venerdi’ 4 marzo (a partire dalle h 10:30), in sala rossini (tra i padiglioni 6 e 7) dal titolo: “valorizzare la sostenibilita’ in zootecnia: quadro politico ed esempi pratici”. “malgrado le forti tensioni sul piano internazionale di questi giorni – afferma il presidente di aia, roberto NOCENTINI – gli allevatori italiani non vedono l’ora di partecipare a quella che resta la piu’ importante manifestazione di settore nel nostro paese. a maggior ragione, proprio in virtu’ degli scenari di crisi che si prefigurano a causa del conflitto russo-ucraino, gli allevatori riporteranno al centro il dibattito la strategicita’ del comparto zootecnico nazionale, che oltre ad avere un importante ruolo in materia di sostenibilita’ continua a garantire le produzioni agrozootecniche in un momento in cui i pericolosi squilibri di mercato e le tensioni sui prezzi potrebbero intaccare pesantemente i nostri livelli di autosufficienza in campo alimentare”. “la crisi mondiale – aggiunge il direttore generale aia, mauro DONDA – aggravata negli ultimi due anni dall’emergenza pandemica ed ora anche da terribili scenari di guerra non puo’ permettere alla zootecnia italiana di fermarsi. non lo ha fatto con il covid-19, adesso gli allevatori stanno stringendo i denti a causa della contrazione dei redditi, dell’aumento vertiginoso dei costi energetici, delle speculazioni all’interno della filiera e del crollo dei prezzi riconosciuti alla produzione. le istituzioni, ai vari livelli, e tutti gli attori della filiera, devono prendersi carico di questa situazione, c’e’ bisogno di strumenti che tutelino maggiormente gli allevatori e che evitino distorsioni all’interno della filiera. finora si e’ andati avanti con senso di responsabilita’ e sacrificio per restare in stalla: ma per continuare a lavorare per garantire il benessere degli animali, la materia prima alla base delle nostre eccellenze dell’agroalimentare, la conservazione della ricca biodiversita’, anche nel settore zootecnico, del nostro paese, la sostenibilita’, occorre fare qualche passo in piu’. a verona – conclude DONDA -, aia e sistema allevatoriale mettono in mostra il loro impegno e la loro professionalita’ ma tutto questo rischia di non bastare”.