CARO ENERGIA: CIA FLOROVIVAISTI ITALIANI, 30% IMPRESE A RISCHIO SERVONO PIU’ SERRE FOTOVOLTAICHE

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“contro costi di produzione insostenibili per l’impennata dei prezzi delle materie prime e, soprattutto, per il caro energia, serve accelerare l’ammodernamento della coltivazione floricola in serra che, sul territorio nazionale, e’ rappresentata da quasi il 50% della superficie totale del settore che e’ di circa 30 mila ettari. cosi’, non solo si avvia una reale transizione ecologica del florovivaismo italiano puntando sulle energie rinnovabili, ma si scongiura il rischio switch-off per il 30% delle 24 mila aziende del settore, uscite gia’ penalizzate da due anni di pandemia. sono queste le sollecitazioni di cia con l’associazione florovivaisti italiani, lanciate a milano con il convegno promosso a myplant & garden 2022 per cogliere le opportunita’ di pnrr e green deal ue sul fronte delle agroenergie”, rende noto un comunicato stampa congiunto di cia-agricoltori italiani e di florovivaisti italiani. “la primavera e’ alle porte, ma i fiori che fanno gran parte del mercato di stagione, dai tulipani alle azalee, comprese le orchidee, fino ai gerani e alle piante ornamentali per il verde pubblico, potrebbero non rispondere in tempo alla domanda, forte di un trend positivo del gardening con stime di crescita media annua del 2,3%. questo accade perche’ tenere in piedi l’attivita’ e, in particolare, accese le serre per riscaldamento e illuminazione costa sempre di piu’. la spesa energetica e’ salita del 50% e potrebbe aumentare ancora, andando a compromettere pure la fase di raffrescamento artificiale nei mesi piu’ caldi e che incide fino al 15% sui consumi energetici totali. a questi si aggiungono gli aumenti del 10% su torbe e prodotti fitosanitari, del 30% su imballaggi e trasporti”, sottolineano cia e florovivaisti italiani. “le serre, dunque, un tempo strategia lungimirante per essere competitivi, senza rinunciare a sostenibilita’ e prodotti di eccellenza per il made in italy, adesso non bastano piu’, strette tra climate change e crisi economica. occorre, sottolineano cia e florovivaisti italiani, incentivare con rapidita’ lo sviluppo e la diffusione delle energie rinnovabili per la gestione colturale e climatica, favorendo la riduzione dell’impatto sull’ambiente e il passaggio a strutture di produzione e di condivisione dell’energia. il richiamo di cia e florovivaisti italiani e’ alle potenzialita’ del fotovoltaico senza consumo di suolo e, quindi, alle risorse per la misura ‘parco agrisolare’ con il bando da 1,5 miliardi di euro in pubblicazione entro il 31 marzo, come anche a tutti gli interventi per l’efficientamento energetico del settore primario con incidenza via via totale sulla bolletta”, prosegue il comunicato. “il processo di transizione per la sostenibilita’ energetica, e’ chiaramente complesso, ma rappresenta una sfida importante grazie anche al pnrr per abbattere, nel lungo periodo, importanti costi di produzione e salvare un settore strategico per i servizi ambientali, eco-sistemici e per il benessere della collettivita’. inoltre, nonostante la pandemia, ha salvaguardato qualita’ e competitivita’ recuperando per quanto riguarda l’export, e gia’ nel primo trimestre del 2021, una crescita record del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, afferma il vicepresidente di cia mauro DI ZIO. “a myplant & garden e in tante occasioni di scambio con gli imprenditori del settore floricolo garantiamo la nostra puntuale presenza, per supportare le aziende nel recepire nel concreto i vantaggi delle misure dedicate. dobbiamo pero’, anche lavorare insieme a istituzioni, a ricerca e scienza per ridurre sempre di piu’ la dipendenza energetica dall’estero e contribuire all’obiettivo della neutralita’ climatica entro il 2050. il florovivaismo italiano, infine, tra i settori piu’ specializzati e con maggior numero di addetti per superficie, merita vera regolamentazione e, quindi, che il governo concluda velocemente l’iter del disegno di legge dedicato”, conclude il presidente di florovivaisti italiani aldo ALBERTO.