(riproduzione riservata)
“il 2 febbraio 2022, durante la riunione del comitato di dialogo sociale per la pesca marittima, le parti sociali – etf, europeche e copa-cogeca – hanno adottato una risoluzione comune sulla situazione della pesca nel mediterraneo”, rende noto un comunicato dell’alleanza cooperative italiane pesca, nel precisare che “i rappresentanti del settore hanno colto l’occasione per invitare la commissione europea a proporre misure equilibrate che garantiscano un futuro ai pescatori, alle comunita’ costiere e alle risorse della pesca nel mar mediterraneo”. “l’etf, europeche e il copa-cogeca hanno sottolineato che il loro comitato e’ un attore chiave del processo legislativo democratico, sancito dal trattato ue, che deve essere considerato”, spiega il comunicato, che informa: “le parti sociali hanno chiesto politiche della pesca basate su adeguate valutazioni dell’impatto socioeconomico e misure di gestione della pesca alle quali i pescatori possano far fronte”. “vogliamo avere un fiorente settore della pesca nel mediterraneo che sia sostenibile da un punto di vista ambientale, ma allo stesso tempo, vogliamo che l’industria sia anche in grado di offrire posti di lavoro di qualita’ ai cittadini europei e prospettive economiche a lungo termine alle imprese”, ha affermato juan manuel TRUJILLO, presidente della sezione pesca dell’etf, nell’avvertire che – precisa il comunicato – in nessun caso le parti sociali “vogliono finire in una situazione in cui il consumo di prodotti della pesca in ue sia delegato all’importazione di prodotti di dubbia provenienza”. “nel corso dell’incontro, le parti sociali hanno anche insistito sulla necessita’ di attendere i risultati delle valutazioni scientifiche che misurino gli effetti delle restrizioni introdotte nel 2019-2021 per adeguare lo sforzo di pesca prima di proporre ulteriori riduzioni che farebbero solo soffrire ancora di piu’ il settore”, sottolinea il comunicato. ”consapevole della delicata situazione del mar mediterraneo, il settore della pesca si sta gia’ assumendo le proprie responsabilita’, riducendo la sua attivita’ in mare, a vantaggio della ricostituzione degli stock ittici come riportato dai dati scientifici”, ha evidenziato il portavoce di europeche al dialogo sociale europeo, ment VAN DER ZWAN, che ha proseguito: “eppure, l’ostinata applicazione del piano di gestione pluriennale nel mediterraneo occidentale, che ha gia’ ridotto del 17,5% l’attivita’ di pesca con reti da traino negli ultimi due anni (23,5% nel 2022) accompagnata da nuove misure restrittive delle operazioni di pesca, sta portando la maggior parte delle imprese al di sotto del punto di pareggio. la situazione e’ insostenibile, stiamo distruggendo le nostre comunita’ costiere, la nostra cultura, il nostro patrimonio, per raggiungere obiettivi politici dell’ue non realistici a breve termine”. “l’alleanza cooperative italiane pesca esprime soddisfazione per la risoluzione comune adottata dal comitato di dialogo sociale sullo status del mediterraneo, sottolineando che servono misure equilibrate che garantiscano un futuro ai pescatori, alle comunita’ costiere e alle risorse della pesca, e si augura che la commissione dimostri sensibilita’ sociale oltre che quella ambientale”, conclude il comunicato.