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“si e’ svolto a galzignano terme, in provincia di padova, il settimo congresso della fai cisl veneto, federazione che in regione conta oltre 20.400 iscritti tra lavoratori agricoli, dell’industria alimentare, delle foreste, della pesca, del tabacco e della bonifica. l’assemblea ha confermato all’unanimita’ andrea ZANIN segretario generale; al suo fianco nella segreteria regionale sono stati eletti daniela FINCATO e matteo MERLIN”, rende noto un comunicato stampa della fai cisl. “sicurezza sul lavoro, contrattazione e welfare tra le priorita’ indicate da ZANIN: ‘bisogna rafforzare il protagonismo dei lavoratori: nei nostri comparti c’e’ stata meno sofferenza economica di tanti altri, anche nel pieno della pandemia, pero’ le condizioni di lavoro e contrattuali sono ancora segnate da fenomeni di irregolarita’ o addirittura sfruttamento’, ha dichiarato il sindacalista, ricordando il recente rilancio, da parte della federazione, della campagna sos caporalato con il patrocinio della regione veneto. tanti i lavoratori immigrati presenti nell’agroalimentare: ‘persone che svolgono un ruolo fondamentale nel sistema produttivo regionale, oggi senza di loro alcuni comparti come ad esempio l’avicolo, l’allevamento, il florovivaismo, sarebbero in crisi per scarsita’ di manodopera: tutelare la loro dignita’ e’ per noi un principio etico fondamentale’, ha sostenuto ZANIN”, aggiunge il comunicato. “sono stati affrontati durante i lavori anche alcuni aspetti cruciali della transizione ecologica. confermata da ZANIN la contrarieta’ verso le tasse su plastica e zucchero: ‘non e’ certo con queste misure che si tutelano l’ambiente e la salute, ma con un approccio piu’ strutturale, per questo abbiamo chiesto un confronto con governo e controparti per elaborare e rendere operativo un vero progetto di economia circolare che sostenga i lavoratori e le imprese’. diverse, infine, le critiche all’obiettivo del salario minimo per legge, dibattito tornato attuale in questi giorni dopo le nuove dichiarazioni del ministro ORLANDO: ‘mette in pericolo tutti gli altri elementi retributivi della contrattazione nazionale ed integrativa, come mensilita’ aggiuntive, tfr, maggiorazioni, fondo pensioni, sanita’ integrativa, premi di produttivita’, anzianita’, e poi offre alle aziende un’alternativa ai contratti collettivi con il rischio di comprimere verso il basso diritti e salari’, ha detto ZANIN. anche per questo la fai cisl sulla contrattazione propone ‘un passo avanti, non indietro: in italia solo un’azienda su tre pratica la contrattazione decentrata e questo ha effetti non solo sul reddito dei lavoratori ma anche sull’efficienza dell’intero sistema di produzione, dunque e’ necessario ampliare la contrattazione di secondo livello praticando una contrattazione territoriale dove non sia attiva quella aziendale, come gia’ fatto in alcuni casi positivi nell’artigianato, nell’agricoltura, nell’edilizia o nel commercio'”, prosegue il comunicato. “un lungo e commosso applauso e’ stato rivolto dai partecipanti al docufilm ‘centootto’, prodotto da fai cisl e confronti per raccontare il sequestro in libia, nel 2020, di 18 pescatori mazaresi. all’evento e’ intervenuto anche il segretario generale della cisl veneto, gianfranco REFOSCO, che ha approfondito tra l’altro alcuni confronti in corso con il governo, come quello sulle pensioni: ‘bisogna cambiare e trasformare il sistema pensionistico conferendo maggiore sostenibilita’ sociale e tanta inclusivita’ soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne. condividiamo totalmente quanto sostenuto da tempo dal nostro segretario generale luigi sbarra: dobbiamo superare le rigidita’ ragionieristiche della legge fornero e uscire anche dalla logica delle quote che hanno penalizzato le fasce deboli e precarie’. ‘oggi – ha aggiunto il sindacalista – la sfida primaria e’ quella della complessita’, perche’ viviamo in un mondo interconnesso in cui e’ sempre piu’ difficile fare previsioni politiche ed economiche, e per dare risposte a questa complessita’ serve un pensiero strategico da contrapporre alle scorciatoie del populismo e della demagogia. vanno rafforzati i servizi di tutela ai lavoratori, bisogna accompagnarli nella formazione e nella ricerca di opportunita’, inoltre vanno rilanciate la contrattazione e la partecipazione, considerando anche la possibilita’ futura di una contrattazione intercategoriale, visto che in molti luoghi di lavoro si lavora con contratti e condizioni diversi'”, spiega fai cisl. “tanti gli interventi di delegati, operatori, dirigenti, rappresentanti delle istituzioni regionali. a concludere i lavori e’ stato il segretario generale della fai cisl nazionale, onofrio ROTA, che ha sottolineato i tratti comuni tra la crisi sanitaria e quella climatica: ‘la pandemia ha mostrato il bisogno di medici e infermieri, di una sanita’ programmata e organizzata, allo stesso modo la tutela del territorio non puo’ essere fatta continuando a rincorrere le emergenze: va fermato il consumo di suolo, perche’ cemento e pannelli solari stanno divorando i terreni agricoli, poi vanno finanziati i cantieri forestali, valorizzate le professionalita’ degli operai idraulico forestali e nei consorzi di bonifica. la transizione ecologica – ha aggiunto ROTA – non puo’ essere messa in contrapposizione con l’occupazione ma al contrario deve creare nuove opportunita’, e questo si realizza con una visione partecipata che metta al centro la persona, la formazione, la riqualificazione dei lavoratori’. ‘in questi giorni – ha concluso il leader della fai cisl – stiamo vivendo la tempesta perfetta, abbiamo l’elezione del nuovo presidente della repubblica, poi la prossima composizione parlamentare, che dovra’ tenere conto dei nuovi equilibri di rappresentanza legati ai numeri ridotti di senatori e deputati, il tutto mentre vanno alle stelle i costi di energia e materie prime: siamo insomma preoccupati, vediamo una politica distratta che rischia di usare le risorse del pnrr piu’ per rincorrere il consenso sui territori che per investire seriamente per dare alle generazioni future un paese nuovo, una societa’ piu’ equa, un pianeta rigenerato. eppure le risorse a disposizione oggi sono piu’ alte persino rispetto a quelle del dopoguerra, ma serve una gestione partecipata e concertata affinche’ ogni euro speso si traduca in occupazione, qualita’ della vita, tutela ambientale, riduzione dei divari sociali, territoriali e infrastrutturali'”, conclude il comunicato.