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“la notizia dell’avvenuto blitz la notte scorsa a manfredonia e in altri comuni della provincia di foggia in una operazione di contrasto al caporalato ci riempie di sgomento: si susseguono i casi in cui il fenomeno viene contrastato dalle forze dell’ordine senza che pero’ nulla avvenga in termini di contrasto preventivo, con i mezzi che esistono e sono previsti dalla legge 199”, afferma giovanni MININNI, segretario generale flai cgil nazionale, che sottolinea: “in questa operazione le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 16 persone e risulta coinvolta anche la moglie del prefetto michele DI BARI, capo dipartimento per le liberta’ civili e l’immigrazione del ministero dell’interno, gia’ prefetto di reggio calabria. una circostanza che leggiamo dalle cronache di questa mattina, che ci provoca grande preoccupazione e connota la gravita’ e l’estensione del fenomeno del caporalato e sfruttamento e del suo giro di affari”. “questo ennesimo episodio, che ci racconta di lavoratori pagati 5 euro a cassone di pomodori e costretti a lavorare dalla mattina alla sera, dimostra la necessita’ della piena applicazione della legge 199/2016, cioe’ l’attuazione concreta della parte preventiva che consentirebbe un accesso trasparente e regolare al lavoro”, spiega MININNI, secondo il quale “e’ necessario intervenire con controlli sulle condizioni di lavoro e applicazione dei contratti, con azioni su alloggi e trasporto, i nodi, cioe’, su cui si sviluppa il caporalato e lo sfruttamento da parte di intermediari e datori di lavoro senza scrupoli”. “lo strumento per fare tutto cio’ lo indica la legge e sono le sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualita’, delle quali chiediamo in tempi celeri l’istituzione in tutte le province, un tassello fondamentale per dare un colpo decisivo a chi approfitta dello stato di necessita’ di tanti lavoratori”, conclude MININNI.