ASSEMBLEA COLDIRETTI: INTERVENTI DI BONAFE’ FASSINA CONTE CALENDA TAJANI SALVINI E MELONI

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all’assemblea della coldiretti che si e’ tenuta stamani a palazzo rospgliosi sono intervenuti i rappresentanti dei principali gruppi politici. simona BONAFE’, vicepresidente del gruppo s&d del parlamento europeo e segretaria del pd della toscana , ha detto che per l’agricoltura “la battaglia madre e’ quella della obbligatorieta’ dell’etichettatura di origine per tutti i prodotti e, allo stesso tempo, il no chiaro al nutriscore. da qui passa realmente la protezione del made in italy”. BONAFE’ ha anche affermato che la condizionalita’ sociale e la lotta al caporalato non possono essere separati dalla sostenibilita’ economica delle imprese. stefano FASSINA, deputato leu, ha sostenuto, ricevendo particolari applausi dalla platea, che “il libero mercato si e’ spinto troppo avanti e non fa gli interessi dei consumatori e dei produttori agricoli”. giuseppe CONTE, presidente del movimento 5 stelle, ha ripercorso alcuni tra i principali interventi per il mondo agricolo dei governi che ha guidato. in particolare, CONTE ha riconosciuto i meriti degli agricoltori nel periodo piu’ buio e incerto della pandemia: “i patrioti sono stati quelli che hanno lavorato durante il lockdown per assicurare a tutti gli italiani la fornitura di cibo; voi siete dei patrioti perche’ ci siete stati sempre”, ha putualizzato l’ex presidente del consiglio. a CONTE che ha sottolineato in particolare l’importanza del bonus 110%, uno dei cavalli di battaglia del m5s, il presidente PRANDINI ha chiesto di rimediare all’errore di aver escluso i fabbricati rurali, in particolare anche quelli legati all’agriturismo. carlo CALENDA, leader di azione, ha ribadito che “serve una politica agricola a 360 gradi, piu’ innovativa e piu’ raccordata allo sviluppo economico generale”. parlando degli attuali problemi dei costi energetici, CALENDA ha detto che non si puo’ dire che il problema sia nelle sole rinnovabili e ha ribadito di essere favorevole al “nuovo nucleare”. antonio TAJANI, vicepresidente e coordinatore unico nazionale di forza italia, ha detto con forza che “il nutriscore e’ un attacco diretto al made in italy, alla dieta mediterranea, riconosciuta come patrimonio universale dall’unesco, e al nostro modo di tutelare la salute”. per TAJANI il cambiamento climatico e’ un problema reale con cui confrontarsi ma “non si possono porre obiettivi ambiziosi ai settori produttivi senza i finanziamenti adeguati: l’alternativa e’ dichiarare la fine di quel settore”. TAJANI ha anche dato atto del grande impegno del sottosegretario BATTISTONI per la pesca, in particolare nell’ultimo agrifish. infine, rispondendo a una domanda di GESMUNDO, TAJANI ha detto che per lui silvio BERLUSCONI sarebbe un ottimo presidente della repubblica; il fatto che sia un leader politico non pregiudica le sue possibilita’ per il quirinale, ricordando a questo proposito il precedente di giuseppe SARAGAT, segretario del psdi prima di diventare presidente. il presidente coldiretti ettore PRANDINI ha chiesto specificamente a TAJANI, come fatto in precedenza anche a BONAFE’, l’impegno forte del suo partito per calendarizzare e portare all’approvazione la legge sul biologico, gia’ approvata al senato con un solo voto contrario. PRANDINI ha apertamente denunciato che la legge e’ bloccata per gli interessi della grande industria chimica. matteo SALVINI, segretario federale della lega, ha suggerito che “l’agricoltura italiana esca da una posizione di difesa: facciamoci inseguire, dobbiamo metterci in una posizione propositiva di attacco e non solo limitarci a contrastare i danni fatti da altri”. SALVINI ha anche evidenziato il grande lavoro fatto dagli assessori regionali all’agricoltura della lega, citando in particolare fabio ROLFI della lombardia. giorgia MELONI, presidente di fratelli d’italia, ha attaccato il capo del governo sul nutriscore: “avrei voluto vedere il presidente DRAGHI far valere la sua autorevolezza anche nel trattato recentemente firmato con la francia. pensare di limitarsi solo ai prodotti a denominazione e’ assolutamente insufficiente per l’agricoltura italiana”.