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“finalmente l’agricoltura europea avra’ una nuova pac che sostiene il reddito degli agricoltori e, nello stesso tempo, traguarda il settore verso la transizione ecologica”, con queste parole cia-agricoltori italiani sottolinea il via libera dal parlamento ue alla riforma della politica agricola comune spiegando che “ora bisogna lavorare senza sosta alla costruzione di un piano strategico nazionale che tuteli la competitivita’ del comparto, con aiuti e agevolazioni concrete alle imprese impegnate nell’obiettivo di un sistema produttivo piu’ sostenibile”. “dopo oltre tre anni dalla presentazione della proposta, si e’ concluso il lungo iter legislativo e parlamentare e di questo siamo contenti. la riforma della pac poteva essere scritta meglio, ma siamo a un buon punto di partenza. ora l’europa puo’ essere piu’ forte di fronte alle sfide post pandemia e l’agricoltura dei paesi membri in grado di guardare con ottimismo al ruolo di protagonista della transizione. dal primo gennaio 2023, gli agricoltori potranno infatti contare su nuove norme, piu’ robuste e strutturate, per giungere a un sistema produttivo piu’ equo e green”,ha dichiarato il presidente nazionale dino SCANAVINO. “l’europa agricola guadagna, con la nuova pac, maggiore rispetto della sfera ambientale e sociale, che dovra’ pero’ muoversi in costante equilibro con la garanzia del reddito per gli agricoltori. nel dettaglio tra il primo e il secondo pilastro, almeno il 60% delle risorse saranno dedicate alla nuova architettura verde, con il 25% delle risorse del primo pilastro da destinare agli eco-schemi. un punto chiave per dare impulso all’agricoltura del futuro”, precisa la cia. “sara’, inoltre, inglobata nella pac anche la dimensione sociale, obbligatoria a partire dal 2025, ma da intendersi xcome un’ulteriore valorizzazione di una pac rivolta anche alla collettivita’ e ai lavoratori, senza ostacoli o aggravi burocratici”, precisa cia. “la pac deve rimanere, prima di tutto, la politica economica per gli agricoltori e, quindi, costante opportunita’ di sviluppo imprenditoriale, oltre che strumento utile a rigenerare e valorizzare le aree rurali. per questo e’ importante il lavoro di definizione del piano strategico nazionale, che deve consentire agli agricoltori italiani di essere all’altezza di tutti i cambiamenti”, conclude SCANAVINO.