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“la politica agricola comune che oggi presentiamo ai cittadini europei e che accompagnera’ i nostri agricoltori dal 2023 al 2027, e’ frutto di un negoziato durato tre anni, e rappresenta un equilibrio ambizioso tra i tre livelli di sostenibilita’ – economica, sociale e ambientale – del nostro sistema agricolo”, ha dichiarato paolo DE CASTRO, coordinatore del gruppo s&d alla commissione agricoltura del parlamento europeo, al termine delle votazioni sulla riforma della pac 2023-2027, approvata oggi in plenaria. “senza la spinta del parlamento, punti qualificanti di questo accordo non avrebbero mai visto la luce. a partire dal risultato storico sul fronte dei diritti dei lavoratori: per la prima volta, abbiamo inserito infatti un sistema di condizionalita’ che evitera’ che fondi pubblici finiscano nelle tasche di chi non rispetta i diritti dei lavoratori, ponendo fine alla concorrenza sleale di quegli imprenditori che lucrano a discapito della tutela dei diritti dei lavoratori. per questo voglio ringraziare la collega pina PICIERNO e tutto il team negoziale del gruppo s&d, che ha reso possibili questi risultati”, ha spiegato DE CASTRO. “vogliamo un’agricoltura ancora piu’ forte e competitiva capace di garantire la sicurezza alimentare dei nostri cittadini. per questo, il sostegno al reddito rimarra’ un elemento essenziale, accompagnato da misure rafforzate di gestione dei rischi, e da maggiori fondi per il supporto dei giovani agricoltori e per gli aiuti accoppiati ai prodotti in situazioni di mercato meno favorevoli, come pomodoro, barbabietole o riso. in piu’, coltivazioni emblematiche del made in italy, dall’ortofrutta, al vino, all’olivo di oliva, continueranno a essere supportate tramite interventi settoriali ad hoc. senza dimenticare il sistema delle indicazioni geografiche e dei consorzi di tutela, che potranno finalmente gestire l’offerta di prodotto e meglio rispondere alle fluttuazioni di mercato”, ha sottolineato. “questa riforma – avverte il coordinatore s&d della commissione agricoltura del pe – determinera’ anche il contributo fondamentale della pac e dei nostri agricoltori al raggiungimento degli obiettivi che l’unione si e’ posta con il green deal, destinando almeno un quarto degli aiuti diretti agli eco-schemi e almeno il 35% dei fondi per lo sviluppo rurale a misure ad alto valore ambientale. ma per vincere le sfide ambientali e sociali che ci attendono, sara’ necessaria quella conoscenza delle dinamiche territoriali che caratterizza le nostre amministrazioni regionali: proprio per questo abbiamo voluto salvaguardare il loro ruolo, rendendole protagoniste nella redazione dei piani strategici nazionali”. “sono serviti anni di negoziato ma ne e’ valsa la pena per una futura politica agricola forte e davvero comune, piu’ equa e piu’ sostenibile”, ha concluso DE CASTRO.