ASSEMBLEA CIA CON PATUANELLI, CANER, DORFMANN, BERUTTI, SCANAVINO

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il presidente della cia-agricoltori italiani dino SCANAVINO ha concluso nella tarda mattinanta la parte pubblica dell’assemblea dell’organizzazione sul tema “agricoltori italiani leader della transizione” che prosegue nel pomeriggio. il confronto ha riguardato le trasformazioni in atto e le sfide future, dal post covid al green deal ai cambiamenti climatici, rispetto ai quali – e’ stato sottolineato – “l’agricoltura, che non si e’ mai fermata, neanche durante la fase piu’ acuta della crisi e ha mostrato la sua capacita’ di adattarsi alle condizioni e alle richieste della societa’. e’ pronta a candidarsi tra i settori in grado di guidare, con protagonismo, i cambiamenti all’orizzonte”. sono intervenuti tra gli altri stefano PATUANELLI, ministro delle politiche agricole; herbert DORFMANN, coordinatore ppe in commissione agricoltura del parlamento ue; federico CANER, coordinatore commissione politiche agricole della conferenza delle regioni; roberto BERUTTI, membro del gabinetto del commissario europeo all’agricoltura janusz WOJCIECHOWSKI. il ministro, che ha aperto i lavori dell’assemblea introdotti dalla dg claudia MERLINO, ha affrontato una molteplicita’ di temi, dalle agroenergie, quali accompagnamento al reddito agricolo ai fondi di mutualizzazione per la le gestione del rischio; dalla ricca dotazione per l’agricoltura della legge finanziaria 2022 alla pac. PATUANELLI ha particolarmente insistito sul tema del ricambio generazionale, suggerendo come linee direttrici formazione adeguata, accesso alle innovazioni e accesso alla terra. per il capitolo formazione il ministro ha parlato di piena sintonia con il ministero dell’istruzione. PATUANELLI ha ribadito il no al nutriscore, sottolinenando che a livello europeo il fronte che sostiene l’etichetta a semaforo sembra essere meno compatto. il ministro ha anche affrontato la spinosa questione dei sussidi ambientalmente dannosi, come quello sul gasolio agricolo, spiegando che il governo e’ compatto nel ritenere necessarie delle alternative ecologiche che pero’, allo stato attuale, non esistono e dunque “con CINGOLANI siamo perfettamente d’accordo che il sussidio non puo’ essere tolto”. SCANAVINO ha accolto con grande soddisfazione le parole del ministro, lodandone il coraggio nell’affrontare argomenti spinosi da “politico di qualita’” qual egli e’, a giudizio del presidente della cia. d’altra parte PATUANELLI, che e’ stato presente per tutta la durata dell’assemblea, ha detto, molto applaudito, che “la passione che vedo nei vostri occhi non c’e’ in nessun altro settore produttivo e per questo sono orgoglioso di essere ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali”. DORFMANN ha parlato di pac e farm to fork, assicurando che il parlamento europeo vigilera’ affinche’ la commissione ue non introduca surrettiziamente con atti delegati elementi della farm to fork. ha anche ribadito l’opportunita’ di separare le new breeding technique dagli ogm con un regolamento specifico sulla cisgenetica affinche ‘ la ricerca non si blocchi. l’assessore CANER ha manifestato le preoccupazioni degli assessori all’agricoltura per uno scarso rispetto delle prerogative costituzionali delle regioni in ordine alla futura governance della pac. inoltre l’assessore ha fatto sapere che si attende con ansia di conoscere i criteri che il mipaaf scegliera’ per la ripartizione tra le regioni dei fondi psr. tra i temi di cui i relatori hanno parlato SCANAVINO ha scelto di soffermarsi, fra l’altro, sulla filosofia della farm to fork, ricordando che questa impregnera’ tutti gli atti futuri della commissione ue: le associazioni sono chiamate a dare risposte non solo agli agricoltori ma anche ai cittadini. la partita del ricambio generazionale e’, e non da ora, essenziale. il sistema assicurativo agricolo, secondo SCANAVINO, va sorretto da robusti fondi mutualistici soprattutto in ragione della obsolecenza della legge 102. SCANAVINO ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione sulla necessita’ che del problema dell’inquinamento prodotto dagli allevamenti della val padana si faccia carico la collettivita’, come avviene per tutte le altre industrie, e ha risollevato il problema dei rapporti con l’industria molitoria.