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“i mercati volontari dei crediti di carbonio si stanno rapidamente diffondendo nel mondo e possono valere dai 38 ai 58 mld per l’agricoltura ue, secondo stime della commissione”, afferma un comunicato di cia-agricoltori italiani, che prosegue: “si tratta di strumenti finanziari che si inseriscono nell’ambito del protocollo di kyoto per compensare le emissioni generate dai diversi settori produttivi”. “nonostante i proclami, in italia mancano ancora regole chiare sul riconoscimento dei servizi ecosistemici dell’agricoltura, con il sequestro della c02 immagazzinata dai terreni e dalle coltivazioni arboree”, sottolinea il comunicato, nel precisare che “in america la compravendita e’ avviata e BIDEN pianifica la creazione di una banca che faciliti il mercato delle pratiche ecosostenibili in cui gli agricoltori mettono all’asta i loro crediti, equivalenti a tonnellate di carbonio organico catturato”. “questi crediti vengono, quindi, commercializzati diventando opportunita’ di guadagno per le aziende rurali”, spiega il comunicato, che prosegue: “si viene, cosi’, incontro alle grandi corporation che hanno necessita’ di compensare le proprie emissioni di gas serra con azioni di rimboschimento e piantumazione messe in opera dai farmer usa”. “cia-agricoltori italiani guarda con grande interesse a queste nuove opportunita’ offerte dalla rivoluzione green, ma chiede una regolamentazione chiara per evitare frodi (vendite multiple) e speculazioni finanziarie”, afferma il comunicato, nel sottolineare che “in italia, infatti, a differenza di altri paesi europei, non c’e’ ancora una normativa o linee guida su come si generano e commercializzano questi crediti; servono con urgenza protocolli che ne garantiscano trasparenza ed efficacia”. “cia ricorda il caso di microsoft che dopo aver attivato negli usa un deal per acquisire un importante quantitativo di crediti da aziende agricole, ne ha rifiutati piu’ di 5 milioni per un deficit nei sistemi di misurazione e reporting dei benefici climatici”, evidenzia il comunicato. “secondo il presidente di cia-agricoltori italiani, dino SCANAVINO, la strada da fare e’ ancora lunga”, continua il comunicato. “la gestione sostenibile dei terreni puo’ avere un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici”, afferma SCANAVINO. “il sistema di certificazione dovra’ definire degli standard di contabilizzazione del sequestro di carbonio per ogni tipologia di azienda agricola e quali saranno le modalita’ con cui gli agricoltori riceveranno le premialita’”, evidenzia il presidente di cia, che prosegue: “le questioni che si aprono sono complesse, i nuovi strumenti finanziari riusciranno ad attrarre una massa critica di aziende o potranno beneficiarne solo pochi grandi agricoltori in grado di adottare le tecnologie necessarie al monitoraggio della riduzione di emissioni? e, soprattutto, le nostre aziende agricole riceveranno crediti anche per tutto quello che hanno fatto in passato per ridurre le emissioni di gas serra?”. “come ultimo spunto di riflessione, SCANAVINO auspica, infine, che l’agricoltura non sia ridotta nel futuro a mero elemento di compensazione, a vantaggio del contributo del bilancio del carbonio per l’industria manifatturiera, ma vada sempre considerata una componente strategica essenziale dell’economia del nostro paese”, conclude il comunicato.