ANBI, PARMA E’ IDRAULICAMENTE PIU’ SICURA GRAZIE AL 3X3 DELLA BONIFICA

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“‘uno scolmatore atteso dalla citta’ e che trasforma l’acqua da possibile calamita’ a sicura opportunita”, a dirlo e’ michele ALINOVI, assessore del comune di parma. ora, infatti, un’area agricola di 2000 ettari (soprattutto erba medica, mais, foraggi e soia), compresa tra la zona sud del comune ed il territorio di sorbolo mezzani, beneficia di un nuovo e piu’ efficiente nodo idraulico, in localita’ casalbaroncolo; il manufatto denominato ‘aielle’, assomma il duplice obbiettivo di una corretta funzionalita’ irrigua, unita alla messa in sicurezza idraulica dei territori”, rende noto un comunicato stampa dell’anbi- associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. “ecco la caratteristica delle nostre progettazioni: la multifunzionalita’, che deve contemperare, nel rispetto delle priorita’ di legge, i molti e crescenti interessi sulla risorsa idrica. e’ a questo obbiettivo, che si richiamano gli 858 progetti del nostro piano di efficientamento della rete idraulica, di cui chiediamo l’inserimento nel p.n.r.r. . con un investimento di circa 4 miliardi e 339 milioni di euro sarebbero attivati oltre 21.000 posti di lavoro”, afferma francesco VINCENZI, presidente di anbi. “l’area di intervento e’ posta all’interno dell’intersezione tra due canali consortili: il cavo gambalone vivo (circa 10 chilometri ad uso promiscuo, cioe’ sia irriguo che di scolo) ed il cavo gambalone diversivo (poco meno di 3 chilometri e mezzo e con funzione soltanto di scolo, ma fondamentale per limitare le portate di piena in modo da proteggere i centri abitati, posti a nord, da eventuali allagamenti). per contenere le dispersioni ed ottimizzare il servizio irriguo, una squadra consortile di soli 3 uomini ha provveduto a realizzare, in appena 3 mesi, alcuni diaframmi impermeabili, recuperando anche parti “storiche” del manufatto e creando una sorta di ‘opera scultoria’, che ricorda l’impegno dell’uomo nella costruzione di opere a difesa del territorio”, aggiunge l’anbi. “e’ questo un emblematico esempio dell’efficienza operativa dei consorzi di bonifica e che, unita all’avanzato iter procedurale delle progettazioni presentate, e’ garanzia per rispettare i tempi del next generation eu: obblighi burocratici completati entro il 2023, opere realizzate e rendicontate entro il 2026. ogni giorno, che passa, rende piu’ impervia la sfida soprattutto per un paese come l’italia”, ricorda massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “siamo fieri di quest’opera. crediamo che soprattutto in un’epoca di cambiamenti climatici la difesa idrogeologica debba essere una priorita’”, sottolineano la presidente, francesca MANTELLI ed il direttore generale del consorzio di bonifica parmense, fabrizio USERI. “ed e’ al piano nazionale di ripresa e resilienza (p.n.r.r.) che parma guarda per realizzare anche altri decisivi interventi sui canali naviglio, burla e fossetta alta: un segnale importante verso il territorio per un’operativita’ indirizzata alla prevenzione da emergenze, che annualmente costano 7 miliardi di euro al paese”, conclude l’anbi.