MANTEGAZZA (UILA) ALLA PRESENTAZIONE DELLA APP “CAMPO LIBERO” PER TRASPORTO GRATUITO BRACCIANTI

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“siamo qui a casa sankara perche’ oggi la lotta al caporalato fa un passo in avanti, grazie a soluzioni concrete proposte dal sindacato e dalle imprese che, alle parole e agli annunci, preferiscono i fatti.”, ha esordito il segretario generale della uila stefano MANTEGAZZA intervenendo alla presentazione della app “campo libero” per garantire il trasporto gratuito sui luoghi di lavoro ai braccianti agricoli. “con questa app, realizzata grazie all’ente bilaterale agricolo ciala ebat di foggia, i lavoratori agricoli potranno andare al lavoro senza dover sottostare ad intermediari, cosi’ li liberiamo di fatto da una condizione di sottomissione verso i caporali. la app campo libero si scarica sul telefono ed e’ gia’ operativa, organizzata con due punti di raccolta – a borgo mezzanone e a casa sankara. i braccianti potranno prenotare il trasporto totalmente gratuito, a bordo di un bus, per raggiungere in maniera sicura il luogo di lavoro inserendo il punto di partenza preferito e il campo o l’azienda agricola quale luogo di lavoro di destinazione”, ha proseguito. “analoga opportunita’ vale per il percorso di ritorno. a questo fine la ciala ha provveduto a definire una convenzione per il trasporto bloccando 12 pullman. si tratta di un’applicazione creata e costruita nell’interesse dei lavoratori e delle aziende grazie all’impegno dei sindacati e delle associazioni datoriali, ed e’ pagata esclusivamente con le risorse versate dalle aziende e dai lavoratori al sistema della bilateralita’”, ha precisato MANTEGAZZA. “oggi, quindi, con pochi sensazionalismi ma con fatti concreti imprese e sindacato insieme lanciano una sfida al caporalato che e’ quella di riuscire tutti i giorni a riempire i 12 pullman opzionati e tutti i giorni farli tornare pieni al punto di partenza”, ha sottolineato il sindacalista.”l’occasione di questo straordinario evento consente inoltre di fare una breve cronistoria di quelli che noi invece consideriamo i tanti fallimenti che, dall’estate 2015, quando mori’ paola clemente, si sono registrati nei tavoli istituzionali romani. la morte di paola clemente aiuto’ sicuramente il sindacato nel convincere il parlamento ad approvare la legge 199, l’anno successivo, una legge di straordinaria importanza che funziona dal punto di vista repressivo ma che di fatto e’ stata soffocata nel suo funzionamento propositivo dai tanti lacci e lacciuoli imposti dalla nostra burocrazia. era, poi, il 3 settembre 2018, quando l’allora ministro del lavoro e vicepremier luigi DI MAIO annunciava proprio qui a foggia l’inizio della battaglia senza quartiere al fenomeno criminale del caporalato e da allora, a livello romano, sono fioriti tavoli istituzionali, hanno aperto indagini conoscitive, creato sotto tavoli, tavolini, comodini senza approdare a nessun risultato concreto e il vocabolo che ci sembra piu’ giusto e’ che cosi’ come sono fioriti sono appassiti a grande velocita’, ha detto MANTEGAZZA. “in questi anni le proposte concrete direttamente attuabili, alternative al sistema messo in piedi dai caporali, proposte dal sindacato non sono state ascoltate. quello che invece e’ rimasto invariato, anzi che cresce a dismisura, sono gli annunci sensazionalistici, ai quali poi non seguono fatti concreti. anzi per l’esattezza un fatto concreto e’ successo in questi anni: sono all’improvviso comparsi tanti soldi e abbiamo l’impressione che oggi sia nata una nuova professione, quella dei professionisti della lotta al caporalato ai quali sara’ il caso di cominciare a chiedere conto di quale effetto stia producendo la loro attivita’. la sensazione cha abbiamo noi e’ che, gran parte di queste risorse, vengano utilizzate solo per studiare il fenomeno del caporalato, fare convegni, istituire nuovi siti di denuncia”, ha osservato il segretario generale della uila. “la ex ministra BELLANOVA in una dichiarazione di qualche giorno fa lo ha detto chiaramente “siamo ancora nella fase della ricerca della conoscenza. dobbiamo ancora capire quali sono i soggetti coinvolti, il calendario delle colture, la localizzazione delle abitazioni e quella dei centri di accoglienza”. e ha spiegato, come ogni anno che, l’anno prossimo, sara’ quello buono per partire in forma sperimentale e per assicurare il trasporto a chiamata dei lavoratori”, ha aggiunto. invece sindacato e imprese partono oggi e senza soldi pubblici. perche’ possiamo dire che siamo stufi dei sensazionalismi che moltiplicano ogni giorno i lavoratori occupati in nero e che accomunano agli occhi dei consumatori di tutto il mondo tutte le aziende agricole, come aziende che sfruttano le persone. siamo stufi di una lotta al caporalato, fatta di soldi pubblici, ma soltanto a parole e speriamo che quello di oggi sia l’esempio concreto da cui ripartire”, ha concluso MANTEGAZZA.