(riproduzione riservata)
“‘un consumo consapevole del prodotto carne crea sicuramente piu’ vantaggi che svantaggi’. ‘dove si consuma carne e’ migliorata la vita’. ‘il prodotto italiano e’ gia’ eccellente, dobbiamo migliorare la percezione a livello internazionale della qualita’ dell’azienda italiana’. ‘c’e’ stata una riduzione del 43% di antibiotici negli ultimi decenni, bene. in realta’ si potra’ fare ancora meglio’, ha detto roberto CINGOLANI, ministro della transizione ecologica in occasione della tavola rotonda organizzata da uniceb e assocarni sul tema ‘sostenibilita’ dei sistemi zootecnici italiani: traguardi raggiunti e obiettivi futuri’, che si e’ svolta in diretta streaming”, aperta dai saluti di introduttivi di luigi CREMONINI, inalca s.p.a., e di carlo SICILIANI, presidente di uniceb.hanno preso parte ai lavori roberto CINGOLANI, ministro della transizione ecologica, gian marco CENTINAIO, sottosegretario al ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, filippo GALLINELLA, presidente della commissione agricoltura della camera, paolo DE CASTRO coordinatore s&d in commissione agricoltura del parlamento europeo bruno RONCHI, ordinario dell’universita’ degli studi della tuscia, luigi SCORDAMAGLIA, presidente assocarni e carlo SICILIANI, presidente uniceb. l’appuntamento realizzato in vista dell’imminente summit delle nazioni unite sui sistemi alimentari (un food systems summit) e dei lavori preparatori che si terranno a roma dal 26 al 28 luglio 2021, ha posto l’attenzione sul modello di allevamento italiano fatto di equilibrio in termini di benessere animale, sostenibilita’ ambientale, economia circolare e presidio ambientale. CINGOLANI ha anche invitato a “utilizzare il pnrr per alzare l’asticella dell’italia gia’ alta” in campo zootecnico e “educare consumatore a sobrieta’” infine il ministro ha sottolineato che “per costruire la sostenibilita’ ci vuole un confronto sereno tra le parti in causa e il governo che ha tutta l’intenzione di fare una buona figura”. DE CASTRO ha evidenziato come “oggi sia una buona giornata per i rapporti tra uniceb e assocarni”, ha svolto alcune osservazioni sia sull’accordo recente per la riforma della pac e ha ricordato che la prossima battaglia si incentrera’ sulla declinazione del farm to fork. GALLINELLA ha esortato a concentrarsi sulla riduzione delle importazioni zootecniche ampliando gli allevamenti nelle zone dell’appennino, giocando d’anticipo sulla biosicurezza. “in italia la filiera della zootecnia e’ gia’ sostenibile, di qualita’ e rispettosa del benessere animale. nel momento in cui ci viene chiesto di essere ancora piu’ sostenibili e di rispettare di piu’ l’ambiente l’importante e’ non pretendere l’impossibile. e se si chiedono sforzi ai produttori e alla filiera ci devono essere anche fondi adeguati per poterli affrontare”, ha detto CENTINAIO. “altra questione cruciale – ha aggiunto – e’ quella della reciprocita’: non posso pensare che i nostri produttori abbiano standard elevatissimi e quindi con alti costi e si permetta poi in europa di importare prodotti che arrivano dall’altra parte del mondo dove siamo sicuri che gli standard siano i medesimi?”. “l’innovazione deve essere di filiera, ma deve riguardare anche il nostro modo di lavorare;purtroppo i ministeri hanno parlato poco fra loro in questi anni. personalmente sono abbastanza ottimista, perche’ con questo presidente del consiglio le sfide che ci attendono si possono vincere”. il professor RONCHI ha svolto una panoramica scientifica e sui reali impatti ambientali delle produzioni zootecniche confutando – sottolinea un comunicato uniceb – “le informazioni che molto spesso vengono veicolate in modo strumentale e ideologicamente schierato: rispetto al 1990, il sistema zootecnico italiano ha ridotto le emissioni del 12%, e rispetto al 1970 gli allevamenti italiani hanno ridotto le emissioni di metano, il principale gas serra della zootecnia, del 40%”. “il contributo della zootecnia italiana alle emissioni gas-serra e’ modesto e in costante diminuzione; attualmente rappresenta il 5,2% del totale nazionale. sull’utilizzo dell’acqua per la produzione di un kg di carne in italia, ben l’87% e’ costituito da acqua piovana”. RONCHI ha evidenziato – precisa uniceb – come “per ridurre ulteriormente l’impatto sull’ambiente delle produzioni zootecniche occorre migliorare l’efficienza produttiva e riproduttiva degli allevamenti, anche per mezzo dell’adozione di piani di alimentazione improntati alle tecniche di ‘precision feeding’, impiego di tecnologie per il controllo integrato dei dati aziendali e per la formulazione di interventi di adeguamento”.