EMILIA-ROMAGNA: WEBINAR ALLEANZA COOP CON MAMMI, SUPERARE CRITERIO STORICO RIPARTIZIONE RISORSE PSR

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“parte con il 35% di risorse in piu’ rispetto alla programmazione precedente il programma di sviluppo rurale (psr) della regione emilia-romagna nel biennio di transizione 2021-22, illustrato dai vertici di viale aldo moro nel corso di un webinar di approfondimento con oltre 100 partecipanti, promosso dal settore agroalimentare dell’alleanza cooperative dell’emilia-romagna (che riunisce le federazioni regionali agci-agrital er, confcooperative fedagripesca er e legacoop agroalimentare nord italia). l’assessore all’agricoltura alessio MAMMI, insieme al direttore dell’assessorato agricoltura, caccia e pesca valtiero MAZZOTTI e alla dirigente responsabile del servizio programmazione e sviluppo locale integrato teresa SCHIPANI, hanno spiegato nel dettaglio la composizione dei fondi previsti per il biennio, pari a 408,8 milioni di euro suddivisi tra sostegno alla competitivita’ delle imprese e ad azioni di sostenibilita’ ambientale”, informa un comunicato di alleanza cooperative dell’emilia-romagna. “siamo soddisfatti del lavoro svolto dalla regione e in particolare dall’assessore MAMMI nell’interlocuzione con gli altri livelli istituzionali per la ripartizione dei fondi per il psr, un’attivita’ che ha consentito di ottenere quasi 30 milioni di euro in piu’. per il futuro, nella ripartizione dei fondi per l’agricoltura e l’agroalimentare auspichiamo che venga riconosciuto il peso effettivo delle singole regioni, che devono svolgere un ruolo sempre piu’ fondamentale”, ha detto francesco MILZA, presidente dell’alleanza cooperative dell’emilia-romagna, aprendo il webinar. “il psr del biennio 2021-22 presenta il 35% di risorse in piu’ rispetto alla programmazione precedente e il 22% in piu’ rispetto ai criteri storicamente utilizzati nella distribuzione delle risorse a livello nazionale. da una parte, l’unione europea ha aumentato il sostegno all’agricoltura attraverso il programma next generation ue, dall’altra come regione abbiamo insistito molto ottenendo una parziale revisione dei criteri di ripartizione, con piu’ importanza ai criteri oggettivi. al governo e al mipaaf ho chiesto che le regioni siano coinvolte anche nei bandi del recovery fund, che per l’agricoltura italiana prevede quasi 8 miliardi di euro tra interventi diretti e indiretti. dobbiamo evitare di disperdere e frazionare queste risorse in settori non strategici, partendo dalle filiere produttive piu’ importanti come ortofrutta, zootecnia e vitivinicolo. il sistema agroalimentare dell’emilia-romagna si deve attivare per mettere in campo progettualita’ di grande valore che possano intercettare queste risorse a beneficio della competitivita’ delle nostre imprese e della sostenibilita’ ambientale”, ha detto l’assessore MAMMI. “la regione emilia-romagna e’ da sempre ai primi posti per rapidita’, capacita’ e qualita’ di spesa del psr. pertanto, riteniamo strategico che i contributi comunitari vengano valorizzati al massimo dalle regioni in vista degli ambiziosi obiettivi europei, evitando il rischio di centralizzazione della gestione. dopo il primo passo svolto in questo psr di transizione, auspichiamo che nella programmazione della pac 2023-27 si superi definitivamente il criterio storico di ripartizione delle risorse a favore di criteri oggettivi capaci di rappresentare la reale consistenza delle diverse economie agroalimentari. inoltre occorrono in futuro interventi piu’ decisi sul tema delle filiere, perche’ da questo punto di vista il psr 2021-22 della regione non incentiva in maniera adeguata le aziende agricole a partecipare alle filiere produttive, che rappresentano un elemento essenziale del sistema agroalimentare della nostra regione”, hanno detto i rappresentanti del settore agroalimentare dell’alleanza cooperative dell’emilia-romagna, carlo PICCININI, cristian MARETTI e patrizia MASETTI, che hanno poi concluso: “il ruolo delle filiere produttive sara’ centrale nella programmazione del recovery fund, pertanto chiediamo al ministero che ci sia un coinvolgimento attivo delle regioni per poter valorizzare al meglio le peculiarita’ del sistema agroalimentare italiano”.