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“nello spazio di una generazione e’ scomparso un terreno agricolo su 4 (-28%) seguendo un modello di sviluppo sbagliato che purtroppo non si e’ ancora arrestato e mette a rischio la sovranita’ alimentare del paese in un momento difficile per l’emergenza covid. e’ l’allarme lanciato dal presidente della coldiretti ettore PRANDINI intervenendo al seminario organizzato dalla cei, la conferenza episcopale italiana, a palazzo rospigliosi nella sede della coldiretti a roma, in occasione della giornata della custodia del creato”, informa un comunicato. “i fondi del recovery plan possono rappresentare – ha sottolineato PRANDINI – una grande opportunita’ e non dovremo sprecarne nemmeno un centesimo sia per la situazione di indebitamento nella quale si trova il nostro paese sia per creare un meccanismo di nuova economia che sia guidata da visione strategica diversa rispetto al passato. il fenomeno del consumo di suolo, infatti, si e’ rallentato solo apparentemente e principalmente per la crisi dell’edilizia ma se andiamo a vedere i piani sul territorio dei singoli comuni, le percentuali di terra destinata a nuove edificazioni sono generalmente in aumento”, prosegue il comunicato. “un problema grave rispetto a quello che deve essere un obiettivo prioritario dell’italia – ha continuato il presidente della coldiretti -, cioe’ puntare a una forma di sovranita’ alimentare che nell’arco di 10 anni crei le condizioni perche’ l’italia diventi autosufficiente nella produzione di cibo, anche da donare alle fasce piu’ deboli, abbattendo contemporaneamente il fenomeno dello spreco”, si legge nel comunicato. “per fare cio’ un intervento strategico e’ la realizzazione di infrastrutture a partire dai bacini di accumulo – ha ricordato PRANDINI -, proposto dalla coldiretti e non a caso inserito nel piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) varato dal governo draghi. oggi l’acqua e’ un bene assoluto nel nostro paese ma viene trattenuto solo il 10% ad esempio di acqua piovana. con i bacini potremmo arrivare al 40-50% portando risorsa idrica dove non c’e’, con la possibilita’ di triplicare le rese e combattere il dissesto idrogeologico”, continua il comunicato. “ma per fare cio’ – ha concluso il presidente della coldiretti – dobbiamo superare anche le tante forme di speculazione dove purtroppo l’avidita’ di pochissime persone senza nessun tipo di moralita’ mettono a rischio un territorio e una produzione agroalimentare che tutto il mondo ci invidia”, conclude il comunicato.