(riproduzione riservata)
di Letizia Martirano
Come coordinatore gruppo S&D in commissione agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro scalda i muscoli per la probabile nottata finale che concludera’ fra qualche giorno i triloghi per la riforma della PAC. In attesa di quel momento, quando sara’ possibile tracciare valutazioni precise, fa il punto in questa intervista, su alcune questioni nel farmi notare che “i temi sono tanti in questo momento ma il tema piu’ importante, la madre di tutte le battaglie su cui lavoriamo da due anni, e’ la riforma PAC che stiamo per chiudere”.
Quando si chiude?
Per il 25, 26, 27 maggio e’ stato convocato un jumbo trilogo, come lo ha definito il presidente della commissione agricoltura Norbert Lins, cioè il trilogo finale, che, sotto la presidenza della ministra dell’agricoltura portoghese Maria Doseo Antunes, dovrebbe arrivare alle conclusioni.
Perche’ jumbo?
Jumbo trilogo perche’ e’ un trilogo finale al quale partecipano i team negoziali di tutti e tre gli atti legislativi in discussione. I coordinatori dei gruppi politici saranno presenti il che non è male perché, pur non volendo bypassare i relatori, nel momento in cui la ministra interpellera’ il consiglio dei ministri dell’agricoltura per modificare di volta in volta il mandato negoziale, il presidente Lins vuole che ci siano momenti politici che riuniscono tutti i gruppi parlamentari per capire, di volta in volta, che fare e se ci sono le maggioranze.
Quali sono i punti piu’ importanti della riforma?
Naturalmente i temi aperti sono moltissimi. Ci sono dentro tantissime novita’: piani strategici, ruolo regioni, ecoschema, l’OCM per tutti i settori produttivi, novita’ sul vino, la programmazione produttiva per i consorzi del vino, il tema del dealcolato che ha tenuto banco per giorni anche se l’aggiunta di acqua è una fantasia, perche’ non c’e’ nessuna proposta che prevede questo. Semmai c’e’ una proposta su cui noi, come parlamento, abbiamo aperto solo in parte perche’ abbiamo detto si alla dealcolizzazione solo per i vini da tavola ma no a quelli a indicazione geografica.
Altre novita’?
Come capita ogni 10/15 anni anche ora avviene un importante passaggio di riforma e questo jumbo trilogo ha dentro tantissimi temi come il tema del ruolo dell’Europa rispetto alle regioni e sicuramente abbiamo fatto delle correzioni rispetto al rischio di rinazionalizzazione e di ricentralizzazione.
Come avete risolto il problema del rischio di rinazionalizzazione?
L’ecoschema sara’ un menu’ di proposte costruite a livello europeo e non a livello di stati membri, anche se certamente rimane una grande flessibilita’ per gli stati che dovranno costruire i piani strategici.
Per quanto riguarda la ricentralizzazione quali novita’?
Il rischio di ricentralizzazione lo abbiamo superato lasciando alle regioni la possibilita’ di un rapporto diretto con le istituzioni europee, quindi le regioni continueranno a dialogare con l’Europa. E’ ovvio pero’ che tutto questo va inquadrato in un piano strategico nazionale – alcuni paesi lo hanno gia’ scritto – percio’ e’ chiaro che si dovra’ ridefinire il mondo in cui le regioni costruiscono i loro PSR visto che devono essere inquadrati all’interno del piano strategico.
Ci sarà la condizionalita’ sociale?
Spero! Sara’ uno degli ultimi temi che verra’ affrontato. Se passera’ si creera’ per la prima volta nella storia un link tra l’Inps e la PAC, cioe’ tra il rispetto delle norme sul lavoro e aiuti. Il controllo sul rispetto delle norme sara’ ex post quindi gli aiuti saranno erogati, ma se l’INPS (nel caso italiano) verificherà il mancato rispetto della normativa sul lavoro gli aiuti PAC saranno tagliati per un % da definire. Questo è quello che speriamo ma al momento non c’e’ accordo perche’ sono pochissimi i Ministri dell’Agricoltura che sostengono la condizionalita sociale. Sarebbe utile creare un’alleanza capeggiata dal nostro ministro all’interno del consiglio spiegando che il rispetto delle regole sul lavoro non solo è sacrosanto, ma il non rispetto provoca distorsioni di concorrenza tra le imprese in regola e quelle che non lo sono!
Quali sono i tempi prima dell’entrata in vigore della riforma?
Entro settembre ottobre i testi legislativi saranno pronti mentre i piani strategici lo saranno entro l’estate del 2022 per fare in modo che la riforma entri in vigore il 1° gennaio 2023.
Quali sono le altre questioni importanti oltre alla PAC?
Per quanto riguarda il nostro paese il recepimento della direttiva europea sulle pratiche sleali; spero che il ministro Patuanelli possa avviare nelle prossime settimane la procedura interministeriale per l’approvazione del decreto legislativo di attuazione dell’articolo 7 della legge di delegazione europea.