PERCHE’ GLI AGRICOLTORI FRANCESI SI ASSICURANO POCO CONTRO I RISCHI CLIMATICI

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julien DENORMANDIE, ministro dell’agricoltura, ha definito al senato l’eccezionale gelata che ha investito gran parte della francia la scorsa settimana “la piu’ grande calamita’ agricola dei primi anni del XXI secolo”. i danni, secondo alcune stime, ammonteranno a 4-5 miliardi di euro. per farvi fronte, le autorita’ pubbliche creeranno un “fondo eccezionale per compensare il mancato guadagno” tanto piu’ che – sottolinea “le figaro” in un articolo – pochissimi agricoltori, per quanto abituati a fare i conti con i capricci del cielo, sono assicurati: circa il 32% delle superfici viticole e’ coperto da un contratto climatico multirischio e solo il 3-4% delle aree arboricole. in genere, gli agricoltori si affidano al fondo pubblico calamita’ agricole per il risarcimento in caso di problemi. questo fondo, sebbene stia finendo, “puo’ dare una sensazione di protezione gratuita nelle menti degli agricoltori e generare confusione nel suo rapporto con le assicurazioni multirischio”, spiega franck LE VALOIS, amministratore delegato della federazione francese delle assicurazioni (ffa). “puo’ alimentare l’abitudine a non assicurarsi”, aggiunge. eppure, da circa dieci anni, il fondo per le catastrofi agricole non copre piu’ la perdita di raccolti di vigneti e seminativi. le aziende dovrebbero essere coperte da un’assicurazione climatica multirischio individuale. per incoraggiare gli agricoltori a sottoscriverle, la pac (politica agricola comune europea) puo’ sovvenzionare fino al 65% della. il problema – osserva l’articolo – e’ che l’aiuto viene pagato solo un anno dopo il versamento dei contributi, il che a volte puo’ causare problemi di flusso di cassa.