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“la cooperazione vitivinicola crescera’ grazie alla sua classe dirigente di spessore e il vino sara’ uno dei prodotti che per primo si riprendera’ con la riapertura”, con queste parole del presidente giorgio MERCURI si e’ chiuso vivite talk del vino cooperativo, organizzato da alleanza cooperative agroalimentari. parole che sottolineano la resilienza del sistema cooperativo, testimoniato dai dati presentati. “nell’anno dell’emergenza pandemica il sistema vitivinicolo cooperativo (423 cantine per 4,9 miliardi di euro di giro d’affari e una produzione pari al 58% del vino italiano), ha registrato nel complesso una sostanziale tenuta del proprio fatturato (+1%), su cui ha inciso positivamente l’incremento di vendite nel canale della grande distribuzione organizzata (+6%, dato iri, 2021) e quello sulle esportazioni (+3%). nel corso del 2020 il 34% delle cooperative vinicole ha mantenuto stabile il proprio fatturato e un 41% lo ha visto in calo”, ha spiegato denis PANTINI, responsabile wine monitor di nomisma, presentando lo studio sulla performance delle cooperative vitivinicole durante il covid. “l’analisi ha anche evidenziato, di contro, come una cooperativa su 4 del campione intervistato, che numericamente rappresenta oltre il 50% del fatturato complessivo della cooperazione vinicola, abbia invece registrato un fatturato in aumento”, ha spiegato PANTINI, nel precisare che “si tratta delle cooperative piu’ dimensionate, con fatturati superiori a 25 milioni di euro, che nel 6% dei casi hanno addirittura registrato un sensibile aumento, superiore al +15% rispetto alle performance registrate nel 2019, prima dell’avvento del coronavirus”. “guardando ai singoli canali distributivi, lo studio ha messo in luce come la chiusura dell’horeca abbia portato ad una riduzione delle vendite per la quasi totalita’ delle imprese cooperative, senza distinzione dimensionale”, rileva lo studio, che aggiunge: “al contrario, gdo e e-commerce hanno principalmente favorito le cooperative piu’ grandi, con oltre 25 milioni di fatturato”. “un altro dato significativo relativo alle performance economiche della cooperazione e’ quello delle vendite sui mercati esteri”, evidenzia il comunicato conclusivo dell’incontro, nel precisare che “se l’export di vino italiano nel complesso ha registrato nel 2020 un calo pari a -2,4% in valore, quello della cooperazione, nonostante le maggiori difficolta’ per il segmento dei vini sfusi, ha invece registrato una crescita, pari al +3%”. “avere una strategia multi-canale si e’ rivelata fin qui una scelta vincente che ha consentito alla cooperazione di tenere in un anno particolarmente difficile come quello della pandemia”, ha spiegato il coordinatore del settore vitivinicolo di alleanza cooperative agroalimentari luca RIGOTTI, nel sottolineare che “i dati emersi dallo studio di nomisma sono la dimostrazione pratica che le imprese che operano in differenti canali hanno pagato meno la crisi, grazie ad una compensazione che certamente non ha risolto le criticita’ ma ha consentito di attenuare gli effetti negativi della pandemia e le contrazioni di mercato”. “per quanto riguarda le prospettive del futuro, per le cooperative il digitale sara’ una leva importante per la ripresa”, evidenzia il comunicato. “l’analisi ha messo in mostra che le cooperative puntano sulla presenza su siti di e-commerce e sui canali social, cosi come sull’enoturismo e sull’ospitalita’, oltre ad un consolidamento della presenza nella grande distribuzione”, continua il comunicato, che spiega: “un segnale di ottimismo viene dalla convinzione espressa da oltre la meta’ delle cooperative che ritiene che nel 2022 le vendite nel canale horeca ritorneranno agli stessi livelli del 2019. rispetto invece al rafforzamento della loro presenza sui mercati esteri, le missioni per incontrare fisicamente i partner internazionali e la misura della promozione in ambito ocm rappresentano gli interventi che a parere delle cooperative restano i piu’ efficaci”. “crescente l’impegno delle cooperative sul fronte della sostenibilita’: oltre il 50% delle cantine intervistate ha gia’ adottato azioni concrete per ridurre l’uso di input chimici e azioni per la valorizzazione dei sottoprodotti, la riduzione e il riciclo degli scarti di lavorazione”, sottolinea il comunicato, nell’osservare che “il 51% ha incrementato le produzioni biologiche e il 20% dichiara di aver gia’ avviato processi di transizione digitale e industria 4.0”. “nonostante le buone performance della cooperazione nel 2020, in prospettiva sara’ necessario fare i conti con gli stock giacenti in cantina, complessivamente pari a 56 milioni di ettolitri al 31 marzo 2021 (+3,6% su base annua), situazione che, anche in vista della prossima vendemmia, deve far riflettere rispetto alle piu’ adeguate ed efficaci misure utili per gestire l’offerta”, ha affermato RIGOTTI nel suo intervento. a conclusione del talk, il sottosegretario alle politiche agricole gian marco CENTINAIO ha espresso con una nota che le migliori performance delle cooperative piu’ dimensionate sono “la dimostrazione di quanto siano importanti il fare sistema, l’aggregazione e ottimizzare gli sforzi comuni per il rilancio del paese”. “il nostro impegno sara’ creare tutte le condizioni necessarie perche’ questo sia possibile”, ha concluso il sottosegretario.