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“altri due vitigni laziali entrano nel registro nazionale: il raspato nero e la reale bianca, entrambe originari dei monti aurunci, sono stati infatti iscritti dal mipaaf nel registro nazionale delle varieta’ di vite (rnvv) su proposta di arsial (agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del lazio), al termine di un percorso di circa 5 anni. con queste due ultime iscrizioni, salgono a cinque i vitigni autoctoni inseriti nel registro nazionale in meno di un anno e la regione lazio continua ad incrementare la propria piattaforma ampelografica, che oggi conta su 82 vitigni, 35 dei quali autoctoni”, informa un comunicato arsial. “tutti e due i vitigni, censiti e inscritti da arsial nel registro volontario regionale delle risorse genetiche a rischio erosione (rvr) che tutela l’agrobiodiversita’ regionale laziale, sono oramai da tempo, esempi di biodiversita’ salvaguardata. l’iscrizione di raspato nero e reale bianca nel registro nazionale delle varieta’ di vite e’ soltanto l’ultimo tassello di un percorso che vede arsial impegnata nel processo di diversificazione della filiera vitivinicola regionale, con l’obiettivo di caratterizzare la base ampelografica regionale con vitigni autoctoni identitari e di garantirne la vinificazione nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie”, prosegue il comunicato. “il vino, da sempre, e’ un prodotto d’eccellenza. un veicolo promozionale attraverso il quale trasmettere l’essenza di un territorio e la sua cultura, ma e’ anche uno straordinario acceleratore di sviluppo, capace di generare economia virtuosa, coniugando enogastronomia, sostenibilita’ e salvaguardia della biodiversita’. oggi piu’ che mai, riscoprire un antico vitigno e promuoverne la coltura, significa investire sulle possibilita’ di un territorio, valorizzando tutte quelle componenti, comprese la dimensione agro-ambientale e quella turistico-culturale, che lo rendono unico, attrattivo e originale”, ha dichiarato il presidente di arsial, mario CIARLA.