CIA, NO A ELIMINAZIONE FONDI UE PER PROMOZIONE VINO, CARNE E SALUMI

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“no alla cancellazione dei fondi ue per la promozione del consumo di vino, carne e salumi. tutti i prodotti agroalimentari sostenibili devono essere considerati allo stesso modo, senza che nessun settore sia favorito rispetto ad altri. e’ questo l’appello di cia-agricoltori italiani, a pochi giorni dalla consultazione pubblica, che dovra’ esprimere il suo parere sulla volonta’ della commissione ue di rivedere le politiche promozionali dei prodotti agricoli”, rende noto un comunicato di cia, nel precisare che “tale revisione e’ mirata accrescerne il contributo ad una produzione e un consumo sostenibili e in linea con il passaggio a una dieta maggiormente basata sui cibi vegetali, con meno carni rosse e trasformate e piu’ frutta e verdura”. “cia sostiene la volonta’ della commissione europea di mettere in evidenza il valore aggiunto dei prodotti agricoli in termini di sostenibilita’, tuttavia ricorda che il green deal, a oggi, rimane una comunicazione e gli obiettivi enunciati non fanno ancora parte di un quadro legislativo vincolante”, sottolinea il comunicato. “le attivita’ promozionali sostenute dai fondi ue sono da anni concepite per la creazione di nuove opportunita’ di mercato per gli agricoltori dell’ue e dell’intera industria alimentare, nonche’ per aiutarli a consolidare il business delle aziende esistenti”, ricorda il comunicato, che evidenzia: “il rischio che si eliminino vino e carni trasformate da questi programmi potrebbe, dunque, penalizzare ingiustamente alcune eccellenze del made in italy -indipendentemente dalla quantita’ consumata – con un preoccupante impatto sull’economia e sull’occupazione di settori gia’ pesantemente colpiti dalla crisi pandemica”. “secondo cia, le politiche promozionali rivolte ai consumatori dovrebbero favorire una dieta sana ed equilibrata, ricercando un equilibrio nutrizionale tra i diversi cibi consumati e non condannando uno specifico prodotto”, spiega il comunicato, che conclude: “cia si augura che l’imminente consultazione pubblica sia l’occasione per mettere in guardia dal rischio di scelte dannose per tante imprese agricole nazionali, minando la biodiversita’ dei territori e favorendo l’importazione di prodotto extra-ue non sostenibile”.