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“situazione sotto controllo, ma argini sotto pressione: e’ quantomai importante, quindi, la manutenzione idraulica e gli enti di di bonifica monitorano costantemente lo stato delle sponde per individuare i segnali di possibili criticita’”, afferma francesco VINCENZI, presidente di anbi-associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, nel commentare i dati del report settimanale dell’osservatorio anbi sulle risorse idriche. “protagonista di queste settimane e’ la pioggia caduta sull’intero stivale con accentuazioni locali”, informa l’anbi. “eclatante e’ la condizione della dora baltea in valle d’aosta (portata: 31,7 metri cubi al secondo contro una media di mc/sec 3!), mentre i flussi della dora di rhemes e del fiume savara rientrano nella norma”, spiega l’anbi, che precisa: “analogo e’ l’andamento dei fiumi piemontesi, beneficiati in gennaio dal 37,8% di pioggia in piu’, rispetto alla media storica: pesio, tanaro, sesia, stura di lanzo hanno portate almeno doppie rispetto ad un anno fa”. “stessa situazione in emilia romagna, dove solo il fiume savio e’ leggermente inferiore ed in veneto, con i fiumi piave, bacchiglione, livenza e brenta, che registrano portate ampiamente superiori agli anni scorsi; grazie a +111% nelle piogge di gennaio, anche l’adige segna la migliore performance dal 2015, imitato dall’adda in lombardia”, afferma l’anbi, che prosegue: “pur in recupero, rimane sotto media il lago di como, a differenza degli altri grandi invasi del nord. il fiume po, con 1674 metri cubi al secondo a pontelagoscuro, permane abbondantemente sopra la media di febbraio e sulla portata dello scorso anno. sono ricchi d’acqua anche i fiumi della toscana con il solo ombrone sotto la media del periodo”. “difficile, invece, fare confronti nella marche, poiche’ le portate, oggi comunque confortanti, furono negli anni scorsi condizionate da forti eventi meteo locali”, evidenzia l’anbi, nel rilevare che “continua a permanere sopra la media l’andamento pluviometrico dell’umbria, dove l’invaso del marroggia si avvicina alla capacita’ massima di 5,80 milioni di metri cubi”. “anche il lazio e’ ricco d’acqua con le ottime rilevazioni sui fiumi tevere e liri-garigliano, cosi’ come sui laghi di bracciano e nemi”, informa l’anbi, che continua: “i principali fiumi della campania (sele, volturno, garigliano) registrano livelli idrometrici superiori a quelli della settimana scorsa a causa del ritorno di perturbazioni sui bacini idrici della regione, mantenendosi superiori alla media del quadriennio 2017-2020. in lieve rialzo sono i volumi del lago di conza della campania e degli invasi del cilento. si stabilizzano le riserve idriche della basilicata, che hanno comunque oltre 418 milioni di litri d’acqua in piu’ rispetto ad un anno fa, mentre continua il recupero dei bacini pugliesi, che superano i 210 milioni di metri cubi con un surplus di quasi 70 milioni sul 2020. in calabria, infine, si segnala il record del recente triennio sia per il bacino sant’anna sul fiume tacina che per quello di monte marello sul fiume angitola”. “e’ in queste condizioni che bisogna prestare la massima attenzione ad ogni segnale proveniente dai circa 200.000 chilometri di corsi d’acqua, gestiti dai consorzi di bonifica”, afferma massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “due sono le principali minacce alla staticita’ delle sponde: il saliscendi repentino dei livelli, che scava le pareti degli alvei e le tane degli animali selvatici, occultate nei terrapieni”, spiega GARGANO, che conclude: “quest’ultima e’ una minaccia fortemente cresciuta in anni recenti a causa, in particolare, del proliferare delle nutrie; la lotta al loro diffondersi e’ una voce in aumento, che grava sempre piu’ sui bilanci consorziali”.