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“fai flai e uila pesca esprimono forte preoccupazione rispetto al mancato accoglimento della richiesta, avanzata sia dai sindacati che da tutte le associazioni di categoria, per quanto riguarda il differimento dei termini per la presentazione delle istanze di indennita’ di fermo pesca dell’anno 2020”, rende noto un comunicato congiunto. “si tratta di una grave ingiustizia ai danni di moltissimi lavoratori della pesca perche’ la mancata proroga dei termini avra’ come diretta conseguenza l’impossibilita’ per la gran parte di loro di accedere ad una indennita’ che avrebbe potuto garantire un minimo di ristoro” affermano i sindacati, spiegando che la richiesta del differimento dei termini era stata avanzata a seguito del ritardo nella pubblicazione del decreto, oltretutto in un periodo di emergenza sanitaria che ha reso impossibile gestire la procedura della presentazione delle domande in tempi cosi’ ridotti, a causa delle misure di contenimento del contagio che hanno rallentato l’attivita’ delle capitanerie di porto nella certificazione delle giornate di fermo. “un diniego che appare ancor piu’ grave in quanto le politiche sia nazionali che comunitarie sono sempre piu’ orientate alla riduzione dello sforzo di pesca mettendo sempre piu’ in pericolo tanto la sostenibilita’ economica delle imprese quanto la tenuta occupazionale del settore, in assenza di un ammortizzatore sociale strutturato. e’ inaccettabile una tale disattenzione nei confronti del settore e un totale irrigidimento delle procedure che non prevedono alcuna forma di flessibilita’ nella presentazione di tali istanze”, aggiungono fai, flai e uilapesca. fai, flai e uila pesca chiedono – conclude il comunicato – quindi, ai tre ministeri competenti (politiche agricole, lavoro ed economia) di intervenire subito con la pubblicazione di un decreto interministeriale che riapra la procedura, fissando un nuovo termine in modo da poter garantire a tutti i lavoratori l’accesso a tale sostegno al reddito.