MYANMAR: ROTA (FAI CISL), GRANDE APPRENSIONE, LA COMUNITA’ INTERNAZIONALE INTERVENGA

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“siamo fortemente preoccupati per quanto sta accadendo in birmania in queste ore. l’arresto di aung san SUU KYI, del presidente u WIN MYNT e di tante altre persone con importanti incarichi istituzionali, a un giorno dall’inaugurazione del nuovo parlamento, rappresenta una deriva antidemocratica che va disinnescata immediatamente”, scrive sulla pagina facebook della fai cisl il segretario generale onofrio ROTA, che prosegue: “la fai cisl e’ presente in birmania con l’associazione italia-birmania.insieme per il progetto formativo ‘coltiviamo la pace, la riconciliazione tra le etnie e i lavoratori agricoli nel rakhine’, rivolto ai contadini di tutti i gruppi etnici nelle township di mrauk-u, nello stato di rakhine, per favorire lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, la tutela dei diritti delle donne e di tutti i lavoratori, la salvaguardia del patrimonio ambientale”. “in queste ore non possiamo che essere in grande apprensione per le lavoratrici e i lavoratori agricoli impegnati nel progetto, inoltre non abbiamo comunicazioni dai loro rappresentanti locali, ed e’ chiaro che le gravi azioni dei militari mettono a repentaglio anche la loro incolumita’ e tutte le liberta’ fondamentali della popolazione”, afferma ROTA. “proprio nell’area di rakhine, tra l’altro era stato costruito a fatica un negoziato di pace che l’attuale situazione mandera’ probabilmente in fumo, con conseguenze pesanti sulla vita nei villaggi coinvolti, sulle liberta’ e i diritti dei lavoratori, sui processi di pacificazione tra gruppi etnici”, aggiunge il sindacalista. “e’ urgente che la comunita’ internazionale intervenga adottando tutte le misure possibili per scongiurare il tentativo di ripristinare la dittatura militare contro la grande domanda di liberta’ e democrazia espressa in questi anni a gran voce da tutto il popolo birmano”, sottolinea ROTA, che conclude: “ci associamo all’appello dell’associazione italia-birmania.insieme per l’immediata liberazione di tutte le personalita’ arrestate, a partire dalla leader birmana aung san SUU KYI e il presidente u WIN MYNT, e affinche’ il consiglio di sicurezza dell’onu, ed i governi a partire dall’italia e dalla ue, adottino tutte le misure necessarie, incluse le sanzioni politiche ed economiche finalizzate a bloccare i grandi interessi economici e politici dei militari, perche’ vengano ripristinate immediatamente le liberta’ fondamentali e si convochi il parlamento eletto liberamente dalla volonta’ del popolo birmano”.