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“circa 1/3 della frutta e verdura consumata dagli inglesi viene da paesi dell’unione europea che hanno adottato misure restrittive con il blocco dei trasporti via terra, dei traghetti e dei voli”, afferma la coldiretti sulla base di una propria analisi divulgata “in riferimento all’emergenza generata dalla nuova variante inglese del covid con la messa a punto di un piano tra la francia ed il regno unito per sbloccare la situazione”, precisa la coldiretti. “nel regno unito si producono appena l’11% della frutta e il 42% della verdura consumate annualmente dagli inglesi che sono costretti a una pesante dipendenza dall’estero che sale addirittura al 100% nel caso delle arance, all’80% per i pomodori e al 69% per le mele”, spiega la coldiretti. “le difficolta’ dei trasporti oltre a provocare ritardi mettono a rischio i prodotti deperibili come la frutta e verdura con preoccupazioni per molti paesi europei a partire dall’italia dalla quale la gran bretagna ne ha importate secondo elaborazioni coldiretti su dati istat per 258 milioni di euro nel 2019, un valore rimasto pressoche’ stabile quest’anno nonostante le tensioni della brexit”, evidenzia la coldiretti, che aggiunge: “per la frutta, in cima alla classifica dei prodotti made in italy piu’ venduti ci sono mele, kiwi e uva da tavola”. “le difficolta’ dei trasporti colpiscono in realta’ l’intero made in italy agroalimentare con un valore delle esportazioni oltremanica di oltre 9,3 milioni di euro al giorno in gran bretagna che e’ al quarto posto tra i partner commerciali del belpaese per cibo e bevande dopo germania, francia e stati uniti”, continua la coldiretti. “le esportazioni agroalimentari italiane in gran bretagna complessivamente sono in leggero aumento anche nel 2020 nonostante le difficolta’ generate dalla pandemia per la tendenza ad accumulare scorte ed evitare l’arrivo di dazi e ostacoli amministrativi e doganali per effetto della brexit”, sottolinea la coldiretti, nel precisare che “se complessivamente le esportazioni agroalimentari italiane hanno raggiunto nel 2019 il valore di oltre 3,4 miliardi di euro dopo il vino, che complessivamente ha fatturato sul mercato inglese quasi 771 milioni di euro, spinto dal prosecco dop, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani piu’ venduti ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante e’ anche il ruolo della pasta, dei formaggi e dell’olio d’oliva”. “importante anche il flusso di grana padano e parmigiano reggiano per un valore attorno ai 85 milioni di euro”, conclude la coldiretti.