(riproduzione riservata)
la guardia costiera ha fatto in un comunicato il bilancio delle attivita’ del 2020. in particolare, informa il comunicato, “sul fronte ‘pesca’ non e’ mancato il sostegno al ceto peschereccio destinatario di misure normative governative finalizzate ad agevolare lavoratori e imprese nell’affrontare la contingente situazione economica connessa all’emergenza epidemiologica, l’operativita’ delle quali e’ stata garantita dal corpo delle capitanerie di porto, in ragione della dipendenza funzionale dal mipaaf. nello specifico, allo stato attuale sono state liquidate due diverse forme di sostegno al settore della pesca: 14 milioni di euro provenienti dal “fondo pesca e acquacoltura per l’emergenza covid-19″ (decreto ministeriale del 17/7/2020 emanato ai sensi dell’articolo 78, comma 2, del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18), e 16 milioni di euro a favore del fermo pesca (obbligatorio e non) di cui al decreto direttoriale n.11 del 10/07/2020. all’impegno in ambito amministrativo, e’ stata affiancata l’attivita’ di controllo pesca, che ha registrato per il 2020 un importo di oltre 7 milioni di euro di sanzioni, per 340 tonnellate di prodotto irregolare, un terzo del quale di provenienza estera. attraverso diverse operazioni, l’ultima delle quali denominata ‘frontiere tracciabili’, le ispezioni effettuate lungo l’intera filiera ittica e sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione hanno permesso di tutelare i prodotti made in italy. inoltre, solo nel 2020, in aggiunta alle attivite’ svolte dai mezzi assegnati ai comandi del bacino tirrenico meridionale, l’impiego ulteriore e continuativo di assetti aereo-navali d’altura della guardia costiera ha portato al sequestro di oltre 120 km di reti irregolari”. per quanto riguarda la difesa dell’ambiente, informa ancora il comunicato, “l’operazione ‘reti fantasma’ ha visto i nuclei subacquei del corpo impegnati in attivite’ di recupero delle reti da pesca abbandonate lungo i fondali marini: un pericolo per la vita dell’ecosistema marino come pure per la sicurezza di bagnanti e subacquei. ad oggi, sono oltre 7 le tonnellate di reti abbandonate sui fondali marini rimosse dai nuclei sub della guardia costiera, pari a circa 240mila bottiglie di plastica”.