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“l’italia e’ pronta a fare la sua parte per un accordo ambizioso, che confermi gli obiettivi di una politica comune nel settore agricolo ma che sia anche in grado di proporre soluzioni adeguate, in materia di semplificazione, flessibilita’ e sussidiarieta’, nell’interesse degli agricoltori, dei cittadini e delle amministrazioni”, ha affermato la ministra delle politiche agricole teresa BELLANOVA al consiglio agricoltura e pesca in corso a lussemburgo sulla discussione relativa alla riforma della pac post 2020. “molti progressi sono stati compiuti nella direzione di una maggiore semplificazione e flessibilita’, in particolare per quanto riguarda l’attuazione e la gestione del piano strategico”, ha dichiarato BELLANOVA, nel sottolineare che, “tuttavia, in questo ambito sarebbe necessario compiere uno sforzo aggiuntivo, in termini di sussidiarieta’, in particolare per gli stati membri che, come l’italia, sono caratterizzati da un assetto costituzionale che nel settore agricolo prevede competenze specifiche per le regioni”. “su questo punto chiediamo maggiori garanzie, in particolare sul ruolo delle regioni come ‘autorita’ di gestione’ per le misure dello sviluppo rurale”, ha sostenuto BELLANOVA. per quanto riguarda gli eco-schemi, la ministra ha affermato: “non ritengo opportuno fissare a priori una percentuale di risorse dei pagamenti diretti da destinare agli eco-schemi; a mio avviso, questa scelta deve essere effettuata nell’ambito del piano strategico, a seguito di una robusta analisi dei fabbisogni”. “il livello del 20% e’ troppo alto, ne’ ci vede favorevoli la soluzione indicata di considerare quota parte della spesa nel secondo pilastro”, ha spiegato BELLANOVA, nel precisare che “oltre alla complessita’ del meccanismo da costruire, non ha molto senso fissare un livello ambizioso ma poi inserire meccanismi di riduzione che determinano distorsioni tra stati membri, peraltro difficilmente giustificabili agli occhi dei cittadini”. sempre con riferimento all’architettura verde, la ministra ha affermato: “valuto positivamente le modifiche apportate nel segno della flessibilita’ sulle buone condizioni agronomiche e ambientali. apprezziamo l’esclusione del riso dalla costituzione delle aree ecologiche, tuttavia permangono problemi oggettivi per quanto concerne l’impegno nella condizionalita’ alla rotazione delle colture”. in relazione alla gestione del rischio, BELLANOVA ha sottolineato che “e’ un aspetto di grande rilevanza, che la riforma in discussione non ha ben considerato”. “si ripropongono le attuali misure di gestione, quando sappiamo gia’ che occorrerebbe disporre di strumenti ben piu’ incisivi e in grado di tutelare una platea di beneficiari nettamente piu’ ampia dell’attuale, per affrontare le conseguenze di catastrofi naturali sempre piu’ frequenti ed intense”. ha spiegato la ministra, nell’evidenziare che “esiste uno spazio per utilizzare con maggiore efficacia una ridottissima quota dei pagamenti diretti, per rendere piu’ performante lo strumento dei fondi di mutualizzazione, da attivare nei casi di eventi catastrofali”. per quanto riguarda l’olio di oliva, “il lavoro e’ stato ottimo per gli interventi settoriali, prevedendo la possibilita’ di sostenere anche interventi a carattere strutturale. occorre pero’ rimuovere il limite del 5% del valore della produzione commercializzata, perche’ in questo settore la presenza delle organizzazioni di produttori e’ estremamente limitata, cosi’ come il ruolo nella fase di commercializzazione e’ marginale e non funzionale al raggiungimento degli obiettivi previsti”, ha detto BELLANOVA. la ministra ha inoltre “apprezzato le modifiche introdotte sul regolamento orizzontale e ha voluto ribadire l’importanza del sostegno alle piccole e medie imprese, in particolare per il mantenimento della soglia in caso di applicazione della disciplina finanziaria”. infine, per l’ocm vino, BELLANOVA “ha apprezzato le modifiche relative all’etichettatura dei vini”.