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l’associazione “attenzione alle tossine” – riferisce “le monde” in un articolo – ha fatto analizzare ad un laboratorio specializzato in analisi enologiche ventotto vini certificati hve, cioe’ ad alto valore ambientale. si tratta di una certificazione che, secondo il ministero dell’agricoltura, serve a distinguere “le aziende impegnate in pratiche particolarmente rispettose dell’ambiente”, ma non biologiche, cioe’ non c’e’ la garanzia che non usino pesticidi. detto fatto: tutte le bottiglie (millesimate dal 2015 al 2019) contengono molecole (sette in media) i cui effetti sono perturbatori del sistema endocrino. in undici bottiglie ci sono tracce di sostanze cancerogene, mutagene e reprotossiche. nove bottiglie contengono tracce del fungida sdhi la cui tossicita’ preoccupa i ricercatori specializzati. tutti i livelli – specifica “le monde” – erano sotto la soglia consentita ma, spiega la biologa barbara DEMENEIX (cnrs), “per i perturbatori endocrini, non e’ la dose che conta. sono le miscele, l’effetto cocktail, anche di sostanze al di sotto della soglia, ad essere pericolose”.