DAZI: SCORDAMAGLIA (FILIERA ITALIA), TORNA SCURE TRUMP SU EXPORT NOSTRE ECCELLENZE

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“le ultime anticipazioni istat sull’export dell’industria alimentare fotografano un settore dove i numeri resistono”, afferma un comunicato di filiera italia, nell’evidenziare che “le esportazioni di settore a aprile 2020 registrano un +7,2% sul primo quadrimestre, un vantaggio, comunque al di sotto del 9,2% del primo trimestre, che andra’ via via assottigliandosi sotto l’effetto della pandemia, ma che racconta le potenzialita’ del settore”. “interessante notare l’exploit degli usa che con il +10% crescono come mercato di destinazione piu’ di germania (+9%) e francia (+8,5%)”, sottolinea il comunicato. “uno sbocco di primaria importanza, da sempre fra i primi per l’export del nostro made in italy”, dice luigi SCORDAMAGLIA, consigliere delegato di filiera italia, che aggiunge: “un mercato indispensabile, su cui pero’ tornano ad affacciarsi le ombre dei dazi trumpiani”. “dopo aver scongiurato il peggio a novembre dello scorso anno, il governo statunitense sta minacciando, infatti, una revisione dei dazi a carosello e ancora una volta nel mirino, oltre a spagna, germania, francia, anche l’italia e le sue eccellenze”, ricorda filiera italia, che aggiunge: “in corso la consultazione pubblica che avra’ il compito di decidere, in un momento tanto cruciale, anche del destino delle nostre esportazioni”. “si torna a parlare di balzelli fra il 25% e il 100% su una nuova lista di prodotti che raggiungerebbe potenzialmente un valore complessivo, secondo una recente stima ice, di 4,7 miliardi di dollari”, sottolinea SCORDAMAGLIA. “trema l’agroalimentare che ancora una volta risulterebbe il piu’ colpito con in testa le nostre eccellenze”, afferma il comunicato, che aggiunge: “nel mirino, olio di oliva, pasta, caffe’ e formaggi”. “scenario che assume contorni complessi se pensiamo che a un inevitabile calo delle esportazioni, uno dei traini della nostra economia, si somma una contrazione preoccupante dei consumi interni”, evidenzia il comunicato. “siamo un passo oltre il food social gap, per la prima volta i consumi alimentari scendono, le persone non solo comprano prodotti di minor valore, economico e nutrizionale, ma comprano meno”, dice SCORDAMAGLIA. “ora si punti tutto su una unica priorita’: ridurre il cuneo fiscale per far trovare piu’ soldi nella busta paga netta dei lavoratori, il rischio e’ un paese che non riparte”, conclude il comunicato con un appello al governo.