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“l’accordo siglato nella notte da 3 associazioni su 14 non puo’ essere riconosciuto come ccnl industria alimentare. le 11 associazioni che rappresentano oltre il 70% del fatturato dell’industria alimentare evidenziano le difficolta’ riscontrate anche nella tornata di trattativa di ieri a trovare soluzioni adeguate e sostenibili per settori che con il covid hanno registrato cali di mercato anche del 40% e stimano una ripresa lenta e incerta”, lo rende noto un comunicato di federalimentare. “l’estrema difficolta’ a veder riconosciuta nella trattativa una eterogeneita’ dei diversi settori, con disponibilita’ di incrementi salariali, per i prossimi anni, molto diverse. le proposte dei settori che rappresentano la maggioranza dell’industria alimentare non hanno trovato risposte e la proposta di incrementi retributivi e sul welfare, superiore alla precedente tornata pre covid, e’ stata ritenuta dal sindacato non adeguata a proseguire il negoziato. per queste associazioni era e resta necessario rimanere all’interno del patto della fabbrica e continuare il negoziato per raggiungere intese soddisfacenti per le imprese associate, dalle piccole alle grandi. federalimentare e le associazioni aderenti, dalla stessa coordinate, manifestano rammarico per l’evoluzione della trattativa, che ha reso impossibile convergere sulle richieste salariali, ma anche su alcuni aspetti normativi”, ha dichiarato il vicepresidente FERRARI, dopo il rifiuto delle oo.ss., nella notte di ieri, di proseguire il confronto sulla proposta economica avanzata da federalimentare, del tutto congrua rispetto alla difficolta’ della congiuntura economica, e in linea con le regole del patto per la fabbrica. “la richiesta economica del sindacato non tiene in debito conto la pesante situazione di crisi, confermata dai dati istat (-12% pil, secondo trimestre 2020), che anche gli organismi internazionali riconoscono come la piu’ grave dal dopoguerra ad oggi e della quale non si conoscono tempi ed evoluzioni. per non parlare della lentissima ripartenza del fuori casa, che rappresenta un terzo dei consumi”, sottolinea il comunicato. “con senso di responsabilita’ nei confronti delle aziende e dei lavoratori, nell’obiettivo di mantenere i livelli occupazionali, le associazioni anicav, assalzoo, assica, assitol, assobibe, assolatte, federvini, italmopa, mineracqua, e federalimentare, confermano la volonta’ di proseguire il percorso negoziale, considerando che e’ stato gia’ raggiunta un’intesa sui valori del trattamento economico minimo e del welfare e su vari capitoli normativi”, conclude il comunicato.