ASSEMBLEA CONFAGRICOLTURA, GIANSANTI, SETTORE PRIMARIO PROTAGONISTA RIPRESA ITALIANA ED EUROPEA

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“l’emergenza coronavirus ha fortemente inciso sugli stili di vita e sulle abitudini dei paesi che ne hanno subito le conseguenze. abbiamo di fronte un quadro di crisi nuovo ed inaspettato, non solo dal punto di vista economico, ma anche, e soprattutto, da un punto di vista sociale, culturale e di interazione fra le persone, che rischia di mettere in discussione modelli e condizioni di vita che hanno caratterizzato la nostra epoca” , con un preciso riferimento alla situazione generata dalla pandemia il presidente di confagricoltura massimiliano GIANSANTI ha aperto i lavori dell’assemblea che e’ svolta oggi a roma, all’auditorium della tecnica. “la filiera agroalimentare e distributiva ha dato una risposta eccellente durante l’emergenza sanitaria. lo sforzo produttivo e’ stato portato avanti nonostante le difficolta’ operative determinate dalle restrizioni imposte per contrastare l’incremento del contagio da covid-19, tra cui, prima tra tutti, quella di reperimento della manodopera causata dalle restrizioni imposte alle frontiere. i rifornimenti sono stati assicurati, anche se alcuni comparti hanno sofferto piu’ di altri”, ha ricordato il presidente GIANSANTI. “confagricoltura si e’ distinta per la capacita’ di elaborazione di proposte innovative. un esempio per tutti: il credito d’imposta. pensato come meccanismo tecnico per rendere accessibile gli strumenti di industria 4.0 alle imprese agricole che determinano il proprio reddito a catasto, e’ diventato con la legge di bilancio 2020 lo strumento di accesso di tutte le imprese italiane a tali fondi. le questioni nuove che oggi si pongono sono quelle della sovranita’ alimentare e della salvaguardia del potenziale produttivo dell’agricoltura italiana ed europea”, sottolinea confagricoltura. “un grande stato deve avere una grande agricoltura e l’italia ha dimostrato di esserlo”, ha sottolineato GIANSANTI. “tra le prossime sfide europee c’e’ quella ambientale. la commissione ha presentato due importanti comunicazioni che riguardano il ruolo dell’agricoltura nell’ambito del ‘green deal’: quella ‘from farm to fork’ e quella per la salvaguardia della biodiversita’. sono stati indicati gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 senza uno studio di impatto e senza un programma di accompagnamento, ne’ tantomeno prevedendo il coinvolgimento di altri stakeholder o di altre istituzioni europee”, precisa confagricoltura.”non e’ in discussione il traguardo di una crescente sostenibilita’ ambientale dei processi di produzione ma cosi’ facendo sussiste il reale rischio che tale riforma possa impattare in modo sostanziale sul settore agricolo europeo. la riduzione della produzione prevista dalle due strategie portera’ inevitabilmente ad un aumento delle importazioni di prodotti agricoli da paesi terzi, che non sempre rispetteranno gli standard produttivi europei”, ha detto GIANSANTI. concetti condivisi anche dalla ministra teresa BELLANOVA, intervenuta in collegamento all’assemblea di confagricoltura che ha dichiarato: “e’ necessario far sentire la nostra voce in europa sul tema della sostenibilita’ nella produzione agricola, mettendo maggiormente in luce cio’ che gia’ oggi i nostri produttori fanno. come spesso ci siamo ripetuti, a quel futuro verde il nostro paese arriva con le carte piu’ che in regola, per il suo essere primo al mondo per la biodiversita’, per l’agricoltura biologica e l’agricoltura integrata, tra i meglio organizzati sulle attivita’ di economia circolare, tra i piu’ virtuosi per le politiche sulle bioenergie. l’agricoltura industriale ed inquinante non e’ quella italiana. lo dobbiamo dire con forza. certamente possiamo e dobbiamo fare di piu’ ma l’italia nel campo dell’agricoltura sostenibile puo’ insegnare molto”. il presidente GIANSANTI ha quindi illustrato l’eredita’ del coronavirus per il settore primario: “gli interventi nazionali sono stati ampi ed articolati ma purtroppo non hanno trovato raffronto nell’atteggiamento della commissione europea, che ha messo in campo misure per volumi di risorse davvero esigue. e’ mancata anche una visione coordinata delle esigenze e degli interventi, non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale. un mosaico complesso che ha evidenziato la maggiore o minore propensione delle autorita’ locali ad impegnarsi per il settore, ma soprattutto ha determinato una difformita’ di interventi tra settori, territori e comparti che sicuramente non e’ in linea con i princi’pi del mercato unico”. “la crescita dell’economia italiana va inquadrata in un contesto di rafforzamento del processo di integrazione europea. le proposte sul quadro finanziario pluriennale dell’unione per il periodo 2021-2027 prevedono un aumento dei fondi da destinare alla politica agricola comune (pac) rispetto al progetto del precedente esecutivo. tuttavia, la dotazione del bilancio agricolo resterebbe in termini reali inferiore del 10% a quella assegnata per il periodo di programmazione in scadenza alla fine di quest’anno”, precisa confagricoltura evidenziando: “il sistema agroalimentare e il connesso sistema commerciale dell’unione ha di fronte alcune situazioni di elevata incertezza. e’ il caso delle relazioni commerciali con il regno unito a conclusione del periodo transitorio fissato per il prossimo 31 dicembre, con il possibile ritorno dei dazi doganali e dei controlli alle frontiere, ma anche la continua minaccia da parte degli stati uniti di imposizione di dazi sui prodotti agroalimentari maggiormente importati”. “gli imprenditori agricoli hanno bisogno di un quadro di riferimento chiaro, stabile e coerente e di tempi certi nelle prestazioni amministrative, a tutti i livelli”, ha concluso GIANSANTI. “gli obiettivi indicati dal presidente di confagricoltura sono digitalizzazione e innovazione dei processi di produzione; modernizzazione delle infrastrutture; ricerca; semplificazione burocratica; politiche del lavoro; internazionalizzazione e promozione del made in italy; formazione e informazione al consumatore; valorizzazione delle aree interne; sviluppo sostenibile, ambiente e transizione energetica”, conclude confagricoltura.