(riproduzione riservata)
“dei fiumi in forte calo nel bacino padano mentre, seppur in diminuzione, restano sopra le medie stagionali (ad eccezione del lago di como) le quantita’ idriche, trattenute nei grandi laghi del nord (maggiore, garda ed iseo): e’ questa la tendenza piu’ significativa, segnalata dal monitoraggio settimanale dell’osservatorio anbi sullo stato delle risorse idriche”, rende noto l’anbi-associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. “a preoccupare maggiormente e’ il flusso del fiume po che, in poco piu’ di una settimana, ha perso quasi 900 metri cubi al secondo toccando, a pontelagoscuro nel ferrarese, quota mc/sec 1.147, piu’ che dimezzata rispetto all’anno scorso (mc/sec 2.522) ed abbondantemente sotto la media storica del periodo (mc/sec 1.999)”, evidenzia l’anbi, nel precisare che “in assenza di precipitazioni e considerato l’andamento climatico stanno confermandosi le fosche previsioni su un crescente stato di criticita’ idrica da monitorare con attenzione”. “non va meglio al fiume adige, i cui livelli, a boara pisani, sono inferiori anche alla stagione 2017 caratterizzata da forte siccita’, toccando il minimo dal 2014”, spiega l’anbi. “analoga situazione si registra in piemonte (le portate di dora baltea, tanaro e stura di lanzo sono in calo ed inferiori ad un anno fa) cosi’ come in emilia romagna, dove il fiume secchia (portata: mc/sec 2,96) e’ vicino al minimo storico (mc/sec 2,01, ma l’anno scorso: mc/sec 77,15!), ma sotto media sono anche i flussi del taro e del trebbia. migliore la situazione di panaro, nure, enza, savio cosi’ come dei fiumi lombardi (adda, mincio, brembo, ticino, chiese): tutti in media”, prosegue l’anbi. “e’ la conferma del carattere torrentizio, assunto anche dai corsi fluviali, fortemente condizionato dall’andamento delle piogge, le cui precipitazioni dovrebbero essere maggiormente trattenute sul territorio grazie ad una rete di invasi, che deve diventare un asset strategico per il rilancio del paese”, dice francesco VINCENZI, presidente di anbi. “stanti le attuali condizioni climatiche e’ presumibile che, nonostante la buona dotazione idrica finora presente nei laghi, ci si avvii ad una stagione complicata nella gestione dell’acqua”, afferma massimo GARGANO, direttore generale di anbi, che aggiunge: “un ulteriore punto sara’ fatto l’11 giugno prossimo, in occasione della convocazione dell’osservatorio permanente sulle crisi idriche, gia’ annunciata dall’autorita’ distrettuale del fiume po”. “per quanto riguarda il resto d’italia, al centro risulta idricamente deficitaria solo la situazione delle marche, mentre nel sud siccitoso permane grave, in particolare, la condizione di puglia e basilicata che, nella recente settimana, hanno visto ridursi di ulteriori 3 e 6 milioni di metri cubi le gia’ carenti riserve idriche (mancano rispettivamente circa 96 milioni e 73 milioni di metri cubi d’acqua rispetto all’anno scorso)”, conclude l’anbi.