(riproduzione riservata)
“e’ sempre piu’ urgente aggiornare il piano del settore corilicolo, attualmente fermo al 2012, alla luce dei profondi cambiamenti di carattere economico e produttivo, ma anche climatico-ambientale, che hanno interessato il comparto nell’ultimo decennio; per questo riteniamo importante l’incontro tenutosi questa mattina e organizzato dal ministero delle politiche agricole”,sottolinea il presidente della copagri franco VERRASCINA in occasione della riunione preliminare del tavolo di settore frutta in guscio, sezione nocciolo, svoltasi oggi al mipaaf alla presenza del sottosegretario alle politiche agricole giuseppe L’ABBATE. “non dobbiamo dimenticare che parliamo di una coltura molto importante in termini di diversificazione del reddito, caratterizzata da un elevatissimo livello di meccanizzazione e da una crescente domanda per l’industria dolciaria; il nocciolo, inoltre, coltivato prevalentemente in piemonte, lazio, campania e sicilia su una superficie di poco inferiore ai 100mila ettari, e’ una pianta che si adatta bene ai diversi areali della nostra penisola”, spiega il presidente. “per queste ragioni, e alla luce della delicata congiuntura economica che il paese sta attraversando a causa della pandemia del covid-19, o cosiddetto coronavirus, che ha sensibilmente inciso sulla redditivita’ del primario, non risparmiando neanche il comparto della frutta in guscio, riteniamo necessario l’aggiornamento del suddetto piano di settore”, rimarca VERRASCINA. “le linee guida sulle quali basarsi per far si’ che il nostro paese mantenga le posizioni conquistate in questi anni sul mercato internazionale, sempre piu’ minacciate da nuovi e vecchi competitor, devono essere l’innovazione e la ricerca, da declinare mediante l’incentivazione di pratiche agronomiche sempre meno impattanti che permettano ai produttori agricoli di affrontare le problematiche fitosanitarie; analoga attenzione andra’ poi dedicata al rilancio e alla valorizzazione delle produzioni di qualita’ e a una campagna comunicativa nazionale e internazionale che promuova la nocciola made in italy”, conclude il presidente della copagri.