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il governatore della banca d’italia vincenzo VISCO ha svolto oggi le tradizionali considerazioni finali in occasione della presentazione della relazione annuale 2019.a una crisi senza precendenti come quella generata dal covid 19 che puo far crollare il pil del 13 per cento serve, secondo il governatore, un progetto di ricostruzione che passi da “un nuovo rapporto tra governo, imprese dell’economia reale e della finanza, istituzioni, societa’ civile”attraverso “un confronto ordinato e dar vita a un dialogo costruttivo». a giudizio di VISCO, che ha espresso un giudizio positivo sull’attuale esecutivo, e’ inoltre indispensabile «un nuovo rapporto â¦anche in europa. ogni paese deve utilizzare le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee con pragmatismo, trasparenza e, soprattutto, in maniera efficiente. i fondi europei non potranno mai essere ‘gratuiti’: il debito europeo e’ debito di tutti e l’italia contribuira’ sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perche’ e’ la terza economia dell’unione. ma un’azione comune, forte e coordinata potra’ proteggere e contribuire a rilanciare la capacita’ produttiva e l’occupazione in tutta l’economia europea». per VISCO la proposta della commissione del recovery fund, denominato «next generation eu», e’ una «opportunita’ importante per predisporre una risposta comune che, al pari delle misure monetarie, sia proporzionata alla gravita’ della crisi». «al di la’ dei calcoli di convenienza finanziaria di ciascun paese, la rilevanza della nuova iniziativa della commissione risiede nell’idea che, in circostanze eccezionali, la capacita’ di spesa del bilancio comunitario possa crescere mediante il ricorso al debito, per intervenire quando e dove necessario», ha sottolineato il governatore convinto che i paesi devono essere in grado di sfruttare bene le risorse, e meglio di quanto e’ stato fatto negli anni passati. tra i punti di forza su cui l’italia puo’ far leva, sostiene il governatore, c’e’«la posizione netta sull’estero dell’italia ha raggiunto un sostanziale equilibrio. le condizioni finanziarie delle banche e delle imprese sono migliori oggi che nel 2007. la ricchezza netta, reale e finanziaria, delle famiglie italiane e’ elevata: 8,1 volte il reddito disponibile contro 7,3 nella media dell’area dell’euro. e il debito delle famiglie e’, al contrario, molto piu’ basso che in altre aree dell’europa, pari a «poco meno del 62% del loro reddito disponibile, contro il 95% nella media dell’area dell’euro (con una punta di oltre il 200% nei paesi bassi), il 96% negli stati uniti e il 124% nel regno unito. alla fine del 2019 il debito delle imprese era pari al 68% del pil, contro il 108% dell’area dell’euro e valori superiori al 150% in francia e nei paesi bassi. nel complesso del settore privato, il debito era pari al 110% del pil, oltre 50 punti in meno del valore medio dell’area dell’euro». a giudizio di banca d’italia «per riportare la dinamica del prodotto intorno all’1,5% (il valore medio annuo registrato nei dieci anni precedenti la crisi finanziaria globale) servira’ un incremento medio della produttivita’ del lavoro di poco meno di un punto percentuale all’anno.” “questo obiettivo richiede un forte aumento dell’accumulazione di capitale, fisico e immateriale, e una crescita dell’efficienza produttiva non dissimile da quella osservata negli altri principali paesi europei». ma serve «una rottura rispetto all’esperienza storica piu’ recente, richiede che vengano sciolti quei nodi strutturali che per troppo tempo non siamo stati capaci di allentare e che hanno assunto un peso crescente nel nuovo contesto tecnologico e di integrazione internazionale», ha asserito VISCO. il testo integrale delle considerazioni finali qui.