CEQ ITALIA ALLA NONA EDIZIONE DI OLIO OFFICINA FESTIVAL

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Si è da poco concluso il consueto appuntamento con Olio Officina Festival, realtà culturale ideata e creata da Luigi Caricato, nella cornice del Palazzo delle Stelline a Milano dal 6 all’8 febbraio. Una tre giorni ricca di mostre, conferenze spettacolo, tavole rotonde e degustazioni, che quest’anno ha visto come tema conduttore dell’intera manifestazione “L’Olio dei popoli”: l’olio come elemento di congiunzione e aggregazione di tutti i popoli e di culture differenti, espressione di universalità. Il contributo di CEQ Italia si è realizzato attraverso la conferenza Un bollino internazionale per l’alta qualità degli oli extra vergini di oliva, che ha dato voce ad alcuni protagonisti di punta del settore oleario, quali Maria Grazia Minisci, presidente di CEQ Italia, Mauro Meloni, direttore di CEQ Italia, Zefferino Monini, presidente Monini S.p.A e Massimo Occhinegro, esperto di marketing internazionale della Pantaleo S.p.A. Un’istanza fortemente sentita e portata avanti dal Consorzio fin dal 2001 per differenziare e garantire un extra vergine dalle elevate proprietà nutrizionali e sensoriali, che una categoria troppo ampia e affollata non consente di valorizzare, ha spiegato Mauro Meloni, dimostrando con numeri alla mano il recente acuirsi della pressione promozionale, della profondità degli sconti e della crescita delle quote di mercato dei primi prezzi all’interno della categoria. Un trend, ha aggiunto Meloni, che rende la proposta di CEQ di dare vita a un riconoscimento nazionale di una fascia alta dell’extra vergine, ancora più impellente e, per questo, CEQ mette a disposizione di tutti il suo nuovo bollino di qualità, esclusivo per il prodotto italiano, con parametri molto restrittivi, sia analitici che sensoriali e controlli a campione anche sugli scaffali della distribuzione. Zefferino Monini ha sottolineato l’importanza e l’urgenza di adottare il riconoscimento di alta qualità da parte dell’Italia prima degli altri paesi per difendere i nostri extra vergini migliori e innescare una collaborazione virtuosa nella filiera che assicuri un reddito più adeguato agli olivicoltori che fanno qualità. Massimo Occhinegro ha ricordato che nei mercati esteri l’Italia è chiamata a fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita e che la disponibilità di una certificazione di alta qualità dell’extra vergine da proporre ai clienti rafforzerebbe la reputazione del nostro paese e darebbe un vantaggio competitivo alle nostre aziende. Il Presidente Maria Grazia Minisci sottolinea a conclusione dell’incontro che il tempo è diventato un fattore chiave nel mondo globalizzato e che all’Italia non ne resta molto se vuole tornare a giocare un ruolo di primo piano nel settore olivicolo. Il disciplinare di qualità che il Consorzio CEQ ha predisposto può essere una base di partenza con una certificazione da estendere progressivamente a monte e a valle, coinvolgendo produttori agricoli e catene distributive. Dobbiamo proporre un modello nuovo di extra vergine con una logistica che ne rispetti e ne preservi le fragranze e le proprietà nutrizionali fino all’atto del consumo. Cooperare per competere come più volte abbiamo sostenuto pubblicamente è l’unica soluzione per superare la crisi e ritornare a trionfare sui mercati.