INTERVISTA AL PRESIDENTE DI ASNACODI ALBANO AGABITI

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di Letizia Martirano

In occasione del Convegno internazionale sulla gestione del rischio organizzato da Ismea e concluso dalla ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova con parole di grande sensibilita’ verso le politiche di gestione del rischio e alla luce degli eventi climatici sempre piu’ intensi che affliggono l’Italia, il presidente di Asnacodi Albano Agabiti ha fatto, con questa intervista, il punto sulla situazione dei valori assicurati, dei pagamenti effettuati e degli obiettivi per il 2020.

Qual e’ stato l’andamento dei volumi assicurati nel 2019?

I volumi assicurati sono in crescita dopo la diminuzione registrata nel 2015 e 2016: ISMEA ha comunicato che abbiamo raggiunto gli 8 miliardi di produzione agricola assicurata, la cifra piu’ alta da quando nel 1970 e’ stato introdotta l’assicurazione contro le calamita’ con contributo pubblico in Italia, primo paese in Europa ad istituire una simile misura. E siamo ancora i primi in Europa, nella attuale PAC, a riservare oltre 300 milioni all’anno per gli strumenti di gestione del rischio. Una fonte certa di finanziamenti dal 2015, che proseguira’ anche con la prossima riforma della PAC che sara’ operativa dopo il 2023. Intanto l’europarlamentare Paolo De Castro, capogruppo dei socialisti e democratici in commissione agricoltura del parlamento europeo,  intervenuto al Convegno di Ismea ha reso noto che le attuali misure saranno applicate sicuramente fino al 2023, suggerendo inoltre delle importanti soluzioni che si e’ impegnato a proporre fin dal 2020 per superare il vincolo delle rese storiche.

Come evolve la situazione dei pagamenti?

Posso dare notizie positive anche dal fronte dei pagamenti: sono gia’ in pagamento 140 milioni di contributi del 2019, che arriveranno agli agricoltori entro l’anno unitamente ad un’altra consistente quota pagamenti che saranno concessi entro i primi giorni di dicembre. Finalmente, quindi, si riuscira’ a pagare entro l’anno la gran parte dei contributi che i consorzi di difesa hanno pagato alle compagnie. Si sta recuperando anche sugli anni pregressi per i quali si possono presentare domande per oltre 10 milioni. Finalmente e’ anche arrivato ormai a quasi tutti i Condifesa l’80% dei contributi nazionali per la zootecnia e le strutture degli anni 2015, 2016 e 2017 e ci stiamo apprestando a richiedere anche 2018 e 2019. 

Quali sono gli obiettivi di Asnacodi per il 2020?

La sfida del 2020 e’ aumentare il numero delle imprese che utilizzano gli strumenti di gestione del rischio. Sei fondi mutualistici in corso di riconoscimento sono stati istituiti da Condifesa del sistema ASNACODI, a Trento, Veneto e Friuli, per fitopatie e strumenti di stabilizzazione del reddito, cui presto si aggiungera’ la Lombardia, e saranno finanziati dal 2019. Siamo impegnati ad ampliare soprattutto il numero delle imprese cui dobbiamo far conoscere i vantaggi di questi strumenti. L’efficace azione di contrattazione e di supporto agli agricoltori svolta dai consorzi di difesa, che associano il 99% degli agricoltori che si assicurano, ha consentito di mantenere un livello medio di tariffe favorevole. Nel solo periodo 2015-2018 sono stati pagati oltre 1 miliardo e mezzo di risarcimenti agli agricoltori assicurati: ad esempio nel 2016 per circa 30 euro pagati dagli agricoltori (al netto del contributo pubblico) sono stati risarciti 149 euro e nel 2017, 192. Questa situazione di beneficio non e’ adeguatamente  percepita dalle imprese e quindi si deve incrementare la diffusione dei risultati e degli strumenti disponibili. Lavoreremo sulle filiere di eccellenza del Made in Italy, olio, cereali, uva da vino per individuare le esigenze specifiche di fronte ai cambiamenti climatici.

I cambiamenti climatici stanno cambiano la qualita’ del rischio?

I cambiamenti climatici comportano la soggezione delle imprese a danni derivanti da fenomeni nuovi (insetti alieni) o da eventi atmosferici che si atteggiano in modo diverso ed opposto: maggiore violenza dei danni concentrata in minor tempo, da un lato; andamenti climatici avversi prolungati, d’altra parte, con lunghi periodi di piogge non forti o mancanza di precipitazioni, che, senza assurgere a siccita’ o eccessi di pioggia, procurano comunque danni, soprattutto di perdita di qualita’ delle produzioni. Il mercato sta sviluppando prodotti nuovi indicizzati, che si prestano ad essere utilizzati per colture finora non assicurate (prato pascolo) o per la copertura di produzioni per le quali le polizze tradizionali si rivelano spesso troppo costose (cereali, soprattutto al Sud).

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